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Cronaca

Asili nido comunali di Udine, a rischio la stabilizzazione di 7 precari

Disattesi gli impegni del piano triennale: è forse il preludio a una nuova esternalizzazione?

«Lo scorso 16 gennaio, dopo due anni di continue richieste di stabilizzazione del personale educativo assunto a tempo determinato, avanzate dalla Fp Cgil per garantire il funzionamento dei due asili nido rimasti a gestione diretta, la Giunta del Comune di Udine, in sede di approvazione del piano triennale delle assunzioni, aveva finalmente previsto la stabilizzazione di 7 istruttrici educative (categoria C) nel corso del 2018. Le assunzioni in questione, previste dalla delibera n. 6/2018, riguardano tutte personale a termine in possesso dei requisiti previsti dalle vigenti norme regionali e nazionali in materia di superamento del precariato nel pubblico impiego». Lo comunica Roberto Boezio, della Fp Cgil di Udine.

Rimpallo

«Ora - prosegue Boezio -, a due mesi dall’approvazione del piano triennale e dopo la condivisione della bozza del protocollo relativo alle procedure per la stabilizzazione, che ricalca quello sottoscritto con l’Uti Friuli centrale per le assistenti sociali, assistiamo a un rimpallo di responsabilità su quale sia il soggetto, la stessa Giunta o la direzione del personale, che deve sottoscrivere l’accordo con le organizzazioni sindacali, rimpallo che potrebbe precludere il raggiungimento dell’obiettivo da noi auspicato».

Superare il precariato

«La stabilizzazione del personale, sulla base di requisiti che prevedono il superamento di un concorso e 36 mesi di servizio, anche non continuativi - precisa Boezio -, non è solo uno strumento per superare il precariato e dare certezza al posto di lavoro, ma offre anche all’amministrazione comunale la possibilità di avere a disposizione lavoratori già formati e pronti a essere impiegati : non un semplice costo, quindi, ma un investimento, a meno che l’obiettivo, non dichiarato ma perseguito, non sia quello di esternalizzare l’ennesimo asilo nido». 

Incomprensioni

«Non capiamo infatti l’ostinazione dell’amministrazione comunale a non voler concludere l’iter avviato con la delibera 6/2018 e a non seguire l’esempio di altre amministrazioni comunali come quella di Trieste - si interroga Boezio -, che nell’ultimo biennio ha stabilizzato più di 300 precari, con una politica proseguita anche dopo l’insediamento di una giunta di centrodestra. La stessa amministrazione di Pordenone, guidata anch’essa da una maggioranza di centrodestra, ha appena pubblicato bandi per la stabilizzazione degli istruttori educativi».

Le richieste

«La Fp Cgil - chiude Boezio - ritiene che il protocollo sulle procedure di assunzione attraverso stabilizzazioni sia di natura politica e debba pertanto essere sottoscritto dall’organo politico, in questo caso la Giunta, così come avvenuto per la stabilizzazione delle assistenti sociali effettuata dall’Uti Friuli Centrale. Rimaniamo pertanto in attesa di una convocazione formale per la firma del protocollo, che deve avvenire in tempi rapidi per consentire l’assunzione delle educatrici entro e non oltre il 28 aprile 2018. Questo non solo per rispettare gli impegni presi nei confronti delle lavoratrici e del sindacato, ma anche per garantire il funzionamento di un servizio di qualità attraverso personale qualificato, con rapporti di lavoro il più possibile stabili e non con il ricorso sistematico ad assunzioni a tempo determinato».

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