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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Osoppo

L'associazione Partigiani Osoppo piange la dipartita del presidente Cesare Marzona

Uno degli ultimi testimoni della stagione di libertà in cui i fazzoletti verdi furono dei protagonisti

Cesare Marzona, 94 anni, presidente dell'associazione Partigiani Osoppo è scomparso inaspettatamente domenica. 
Piero II°, questo il suo nome di battaglia assunto in onore del fratello Piero, che era stato fucilato dall’occupante tedesco al bivio Morena di Tricesimo, era uno dei pochi partigiani combattenti ancora in vita, uno degli ultimi testimoni della stagione di libertà in cui i fazzoletti verdi furono dei protagonisti.

La storia 

Cesare Marzona, di famiglia originaria di Venzone che si era poi trasferita a Valvasone, aveva vissuto anche a Udine, frequentando il Liceo “Stellini”, e a Treppo Piccolo, seguendo il padre Nicolò anche nella professione notarile che già aveva esercitato il nonno Carlo.
Dopo la nomina a San  Pietro al Natisone, Cesare Marzona aveva ottenuto la sede notarile di Spilimbergo in cui ha esercitato per 40 anni, stimato e apprezzato per la grande capacità professionale e la disponibilità verso tutti. Nella città aveva conosciuto la moglie Ebe Poli dei conti di Spilimbergo da cui aveva avuto i figli Nicoletta, Elena e Lorenzo. Di animo nobile e di grande cultura, era ancora studente quando, assieme ai fratelli Giancarlo e Caterina, aveva scelto di resistere contro i nazisti entrando sin dagli inizi nelle prime formazioni dell’Osoppo, salendo con i suoi giovani amici alla casera Palamajor di Clauzetto. Gentiluomo di altri tempi, con rare capacità di aperture al nuovo, amante dello sport, ha vissuto l’avventura partigiana con pieno e puro spirito patriottico, alieno da fanatismi e odi. Dopo alcune coraggiose azioni, venne catturato e rinchiuso nel carcere udinese di via Spalato per essere processato dalla SD di via Cairoli assieme ad altri patrioti e quindi subendo la condanna a morte, mai revocata, ma sospesa per l’intervento dell’Arcivescovo di Udine mons. Giuseppe Nogara. Riuscì ad aver salva la vita grazie ad un “provvidenziale” attacco di peritonite incorso negli ultimi giorni del conflitto che lo portò d’urgenza all’Ospedale Civile ove, nascosto nel reparto infantile, riuscì a sfuggire alle ricerche dei nazisti in fuga da Udine. Dopo la guerra ha completato gli studi dedicandosi alla professione notarile, ma mai dimenticando quanti avevano combattuto con lui specie nella Destra Tagliamento ove era rispettato ed amato da tutti i partigiani, di ogni colore, per la sua autorevolezza, la sua tolleranza e la sua fede genuina nella libertà e nella democrazia.

Presidente dell'associazione Partigiani Osoppo

Alla scomparsa nel 2004 dell’amico fraterno Federico Tacoli, con il quale aveva condiviso la lotta, il carcere e la condanna a morte, ne ha raccolto l’eredità di Presidente dell’Associazione Partigiani Osoppo, più volte poi confermato. 
Sotto la sua presidenza l'Osoppo è cresciuta rafforzando la sua funzione culturale della memoria, ha raggiunto significativi riconoscimenti come la visita dei Presidenti Cossiga e Napolitano e l’assunzione delle malghe di Porzus a monumento nazionale Negli ultimi anni, pur affaticato ed indebolito dall’età, non ha mai smesso di seguire l’attività associativa inviando i suoi consigli e i suoi sempre profondi messaggi ad ogni cerimonia e rimanendo in costante contatto con i collaboratori anche grazie al figlio Lorenzo. 
Da qualche tempo, vista l’età, con l’abituale signorilità ed onestà intellettuale, aveva invitato l’Apo ad attivarsi per un passaggio di consegne, come stava avvenendo. La notizia della sua scomparsa, che addolora tutta l’associazione, è giunta al termine di una giornata significativa svoltasi a Conegliano in ricordo di Pietro Maset “Maso”, un grande comandante partigiano cui Cesare Marzona era legato per affetto ed ammirazione.

Il cordoglio alla famiglia

Il Consiglio Direttivo della associazione ha espresso ai figli Nicoletta, Elena e Lorenzo, che hanno sempre amorevolmente assistito e accompagnato il padre, il dolore e il cordoglio di tutti gli osovani. 
                                

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