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Cronaca

Cavarzerani, parla la Croce Rossa: «Non esasperiamo gli animi»

Illustrati i servizi erogati all'interno della struttura che ospita 900 migranti, dall'accoglienza alle mediazioni, fino all'assistenza della persona

Una gestione dell'emergenza seguita da un anno, con una struttura arrivata a ospitare 900 migranti, facendo sì che gli ospiti evitassero il bivacco in città grazie alle indicazioni e all'accordo con la Prefettura. A illustrare la sitauzione dei profughi in città è  Fabio Di Lenardo del comitato Cri Udine, durante un incontro in cui sono stati illustrati i servizi erogati:

Dalla registrazione dell'ospite all'assistenza generica alla persona (kit benvenuto, lenzuola coperte, effetti personali) oltre alla sostituzione ogni sette giorni con materiale pulito. Ma non solo: la Cri a Udine ha anche installato lavatrici e fornito abbigliamento (nonostante non fosse previsto dalla convenzione). "Forniamo tutto ciò che serve per pulire gli spazi comuni - ed è stato fatto un intervento di pulizia da una società esterna. Inoltre, garantiamo assistenza sanitaria con i medici e aggiungiamo la colazione oltre al pranzo e alla cena. La convenzione, inoltre, prevede servizi minimi, perché la Cavarzerani sarebbe dovuta essere un luogo "di passaggio, al massimo per 2 settimane. Ma ora, come sapete, la situazione è diversa".

LE CONVENZIONI:

La Cri inoltre sottolinea che "non c'è nulla da nascondere, ma le visite vanno autorizzate dal Prefetto". All'incontro è intervenuta anche l'assessore ai servizi sociali del Comune di Udine Antonella Nonino: "La convenzione è quella tra Croce rossa e Prefettura , non con il Comune. Da tempo c'è stata una richiesta forte dall'amministrazione. Pensavamo che l'accoglienza diffusa fosse sufficiente. Le strutture collettive, sovraffollate, portano criticità e lo sappiamo, ma l'impegno di tutti è massimo perchè le cose siano fatte bene".

Il presidente della Cri di Udine, Sergio Meinero offre un'altra delucidazione: "All'inizio si parlava di 90/100 posti e riuscivamo a gestirla. Coi numeri di adesso è tutto molto più difficile. Sono state fatte alcune osservazioni sulla pulizia dei servizi, ma non è facile gestire tanta gente. L'importante è non esasperare gli animi".

Fabio Di Lenardo ha parlato del rapporto con le forze dell'ordine: "è molto buono e ha portato risultati. Se pensate che in 1 anno sono passate 4500 persone alla Cavarzerani, possiamo dire che non ci sono stati reati da far temere per la sicurezza. Più volte al giorno ci sono controlli da parte delle pattuglie".

Tra i servizi offerti c'è anche uno screenning sanitario all'arrivo e una mediazione culturale: "Anche in questo siamo andati oltre il contratto, per dare anche garanzie ai cittadini.Non c'è mai stato un ricovero di qualche operatore per malattie contratte all'interno della struttura. Inoltre chi arriva da Pakistan o Afghanistan non ha lo stress di un eritreo o un libico che passa il Mediterraneo".

"Il distretto sanitario ha assunto due medici che danno una presenza giornaliera. Noi lo abbiamo fatto con le stesse risorse di prime, senza spendere di più".

LA PERMANENZA:

La Croce Rossa, ricorda inoltre che la permanenza media dell'ospite -in condizioni ottimali - è di 3/4 mesi e dovrebbe essere di 2/3 settimane.

"All'interno della Cavarzerani non ci sono minori - afferma Di Lenardo - e non sono lasciati cancelli aperti, perché chiunque potrebbe entrare. La chiusura avviene la sera alle 19.30. La media, a livello di ingressi, è quella di 20 persone al giorno ma ci sono anche state punte di 40 persone. Gli arrivi non avvengono solo da Tarvisio ma anche dal Brennero o da altri Stati europei".

QUESTIONE SOCIALE: Sergio Meinero informa che "Chi su presenta alla Cavarzerani senza certificato di indigenza viene ugualmente accolto lo stesso". "Se arrivano persone dopo 19.30 - ha affermato l'assessore Nonino - e non sono in condizioni di vulnerabilità e non c'è segnalazione Questura, rimangono all'esterno: è una lacuna, certo, ma fino a poco tempo fa restavano fuori per più giorni".

Una precisazione da parte di Fabio Di Lenardo: "Siamo passati da settimane in attesa, a una potenziale notte. Ci lavoreremo. Tra settimane e una notte qualcosa è stato fatto".

L'assessore Nonino ricorda che "sono stati attivati l'anno scorso 14 progetti con 340 persone coinvolte per imparare italiano". Ci sono 3 mediatori culturali che lavorano tra Cavarzerani e Friuli.


 

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