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Cronaca

Caso Regeni: appello civico alla memoria dal Friuli alla Mitteleuropa e al mondo

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

"A due mesi dalla scomparsa e dall'impunito assassinio in Egitto del giovane ricercatore universitario friulano Giulio Regeni da Fiumicello, anche i sodalizi in firma desiderano contribuire a tenerne vivo, a loro modo, il ricordo sociale esprimendo rinnovatamente, attraverso le riflessioni allegate, sentimenti civici d'immutato dolore e di sete di giustizia. Si è inoltre creato liberalmente - e si affida alla pubblica discrezione - un piccolo simbolo commemorativo teso soprattutto a mobilitare attorno alla vicenda sensibilità e solidarietà di tutte le genti di quella stessa Mitteleuropa di cui la terra natale di Giulio - l'agro aquileiese - fu antico cuore cosmopolita. Si è optato, in tal caso, per una stella alpina, che nella tradizione friulana e mitteleuropea costituisce memoria non retorica dei caduti, indissolubile legame ideale, corrispondenza di affetto e di stima tra vivi e trapassati: nella fattispecie tra tutti noi e uno dei nostri migliori figli. Un apprezzamento come cittadini vada, infine, a tutte le realtà sociali e istituzionali che in mille modi hanno espresso sinora la loro partecipazione a lutto familiare e comunitario di questa parte di mondo, offesa da tanta imperdonabile barbarie. Al Sindaco di Fiumicello, il compito specifico di rappresentare alla famiglia del compianto anche questo piccolo contributo procedente dai sentimenti feriti di un pugno di promotori della cultura civica dal Friuli al mondo". Con questa breve ed appassionata presentazione , a due mesi, dunque, dal sequestro Regeni, venerdì 25 marzo 2016 - Venerdì Santo, giorno di passione -, il Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic" e il Circolo Universitario Friulano "Academie dal Friûl" hanno inviato elettronicamente a tutti i sindaci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia, terra d'origine del compianto, e anche a quelli di tante importanti città della Mitteleuropa legate alla regione da secoli di Storia, un libello plurilingue frutto di civica riflessione sull'argomento e una piccola insegna per contribuire a mobilitare il ricordo e l'orgoglio comunitario oltraggiato soprattutto di quella parte di Continente unita da antichi e plurimi vincoli culturali. "Regeni era culturalmente un vero figlio della cosmopolita comune Madre Aquileia mitteleuropea. Era di Fiumicello, un paesino nelle vicinanze dell'antica metropoli internazionale euromediterranea che ebbe a forgiare la prima civiltà comune mitteleuropea tra Danubio e Adriatico. La Mitteleuropa, quindi, non può dimenticare questo suo figlio" si è ricordato a Vienna come a Budapest e a Monaco di Baviera, a Praga e a Bratislava come a Lubiana e a Zagabria, proponendo la pubblicazione sui siti internet municipali del banner civico "Central Europe for Giulio Regeni, the young Friulian scholar murdered in Egypt" (trad. it. - "La Mitteleuropa per Giulio Regeni, il giovane studioso friulano assassinato in Egitto") associato al simbolo memoriale della stella alpina. Lo stesso hanno fatto i due sodalizi inviando il libello a tutti i "fogolâr furlan" sparsi nel mondo, anche qui in associazione alla proposta di pubblicare sui siti web di riferimento un piccolo richiamo commemorativo recante lo slogan "No dismenteâsi di Giulio Regeni, martar civic furlan tal Forest, studiôs zovin eroic copât fûr in Egjit" (trad. it. - "Non dimentichiamo Giulio Regeni, martire civico friulano all'estero, eroico giovane studioso assassinato in Egitto") affiancato al simbolo delle epiche "stelutis alpinis". Per quanto concerne il libello, introdotto da un "Mandi, Giulio!" e intitolato "Contra Pharaones / Omaggio civico a Giulio Regeni dall'antico cuore friulano d'Europa", per la sua doppia destinazione locale e globale esso risulta integralmente scritto in friulano, italiano e inglese, con incursioni nell'antica lingua "universale" latina e in quella più recente rappresentata dall'esperanto, qui grazie alla preziosa collaborazione del cultore udinese Manuel Rovere. Testi, nell'ordine di presentazione, a cura di Alberto Travain ("Piramidi insanguinate"; "La vendetta della memoria"), Gianfranco Savorgnan ("Profezie di tradimento"), Maria Luisa Ranzato ("Ipocrisia all'Inferno"), Sergio Bertini ("Eroi nell'animo"), Alfredo Barbagallo ("Il supremo male"), Francesco Nicolettis ("Prevenire la tirannide"). Chiara, quindi, la posizione di Fogolâr Civic e Academie dal Friûl, cui idealmente si associa, in tal caso, anche il Club per l'Unesco di Udine: il caso Regeni è punto d'onore comunitario, locale e internazionale, su cui non si deve arretrare di un passo!

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