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Cronaca

Il leader della squadraccia di CasaPound è un dipendente regionale

L'irruzione nell'aula di piazza Oberdan è stata guidata da un dipendente dell'Amministrazione

L'irruzione in Consiglio regionale guidata da un dipendente della Regione. Il leader del manipolo di militanti di CasaPound che ieri hanno fatto irruzione in piazza Oberdan, Francesco Clun, oltre a essere segretario provinciale dell’organizzazione di estrema destra a Trieste è un dipendente a tempo determinato della Regione Friuli Venezia Giulia, come scoperto da Il Piccolo. Risulta infatti attivo nell’oganigramma della Regione, confermano dalla segreteria del Consiglio regionale, e lo stesso Clun lo elenca sia sul suo profilo Linkedin sia in un curriculum caricato sul sito web di CasaPound. In quest’ultimo, riferito a un contratto di somministrazione precedente scaduto, ma evidentemente rinnovato, Clun spiega “mi occupavo principalmente della gestione dei fondi dedicati al sistema di integrazione sociosanitaria. In particolare mi occupavo della redazione dei decreti, dei bandi di concorso e di tutti gli atti successivi a questi ultimi per l’erogazione di contributi pubblici, ivi compresa la rendicontazione finale da parte dei beneficiari. Mi occupavo inoltre- continua nel curriculum- delle modifiche alle leggi regionali in materia di sanità nonché della redazione di alcune delibera della Giunta Regionale relativa all’assessore di riferimento. Infine assistevo gli altri uffici nell’ambito dei progetti europei Por-Fesr”.

La replica di CasaPound

Moretuzzo

"È scandaloso che l’autore della gravissima azione di ieri sia a libro paga dell’amministrazione regionale, deve essere immediatamente licenziato". Non si fa attendere la reazione del capogruppo del Patto per l’Autonomia, Massimo Moretuzzo, dopo aver appreso che uno dei militanti di CasaPound che avevano fatto irruzione nell’aula del Consiglio regionale, è un dipendente regionale. "Vogliamo sapere con quale criterio è stato assunto dalla Direzione Sanità: qualcuno deve assumersi fino in fondo la responsabilità di questa situazione – continua Moretuzzo –. Non è accettabile liquidare quanto è successo con qualche dichiarazione di scuse o prese di distanza. Siamo di fronte all’infiltrazione delle istituzioni da parte di soggetti eversivi e antidemocratici, servono risposte chiare e tempestive", conclude Moretuzzo, firmatario, con il collega Giampaolo Bidoli, di un’interrogazione, già depositata, con la quale si chiede alla Giunta Fedriga quali provvedimenti intenda assumere nei confronti del dipendente rispetto alla vergognosa vicenda.
 

Shaurli

“E' vergognoso che un dipendente regionale possa permettersi di commettere atti contro le istituzioni democratiche e continuare a occupare il suo posto di lavoro – dice il segretario regionale del Pd, Cristiano Shaurli. Gli atti di cui è stata protagonista questa persona sono stati stigmatizzati dall'intero Consiglio regionale, sono stati oggetto di denuncia presentata dal presidente dello stesso Consiglio regionale, vanno contro le leggi e contro il Codice di comportamento dei dipendenti regionali, non possono in alcun modo configurarsi come espressione di un'opinione. Se per aver civilmente criticato l'Amministrazione regionale, a un medico è stato interrotto il rapporto di lavoro con un'Azienda sanitaria della nostra regione, al fascista capo del manipolo di CasaPound crediamo vada comminata una sanzione proporzionata. Persone così non sono degne di lavorare nelle Istituzioni e qualsiasi sia la tipologia di contratto vanno cacciate quanto prima”. 

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