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Cronaca Centro / Via Bertaldia

Casapound contro il sindaco Fontanini, considerato "poco serio e incapace"

I militanti accusano il primo cittadino udinese dopo la rimozione della targa sul ceppo del parco "Martiri delle foibe"

Casapound si schiera contro la decisione del sindaco Fontanini di togliere una targa commemorativa dal ceppo del parco "Martiri delle Foibe" e nasce la polemica.

I fatti

Era domenica mattina quando, dopo la celebrazione della Santa Messa in ricordo delle vittime delle foibe e dei defunti giuliano nella Parrocchia Beata Vergine del Carmine, le manifestazioni organizzate dal Comune di Udine si sono spostate al parco “Martiri delle Foibe”, il cui nome è stato recentemente modificato, rispetto all’originario “Vittime delle Foibe”, su iniziativa del consigliere comunale Luca Onorio Vidoni.

Il blitz di Casa Pound

Nonostante ci fosse già un veto da parte della giunta Fontanini, i militanti di Casa Pound hanno affisso sul ceppo una targa che ricorda anche i friulani infoibati, nonostante appunto non avessero alcuna autorizzazione.

La rimozione

Proprio perché priva di autorizzazione e perché sul monumento è già presente una scritta commemorativa (quella voluta dall’ingegner Cattalini) che rappresenta l’associazione degli esuli istriani, dalmati e fiumani, la targa affissa dai militanti di Casa Pound è stata rimossa dalla giunta Fontanini.

La reazione di Casa Pound

«Incredibile il comportamento del Sindaco di Udine, Pietro Fontanini, che ha deciso di rimuovere la targa posta da CasaPound Italia sul monumento ai martiri delle foibe la quale ricorda tutti i friulani che soffrirono quella immane tragedia in quanto, quella già precedentemente apposta, incompleta, ricorda solamente l'Istria, Fiume e la Dalmazia», così commentano i militanti. 

L'accusa al sindaco

«Non era Fontanini forse un "friulanista"? Perché allora così negare il ricordo dei nostri conterranei? Forse avrebbe fatto più bella figura assecondando il gesto di chi ha da sempre a cuore la sorte degli Italiani, passati e presenti, e di chi ogni anno s'impegna a restituire decoro al monumento. Un atteggiamento di poca serietà, soprattutto quando notiamo tristemente che per risolvere problemi di degrado e sicurezza c'è sempre incertezza nell'agire, forse sinonimo di malcelata incapacità, ma quando invece bisogna rimuovere una targa che commemora degli Italiani uccisi si agisce tempestivamente».

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