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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Centro / Via Vittorio Veneto

Vendesi (o affittasi) via Vittorio Veneto

Caro affitti, moria di attività commerciali nella storica via porticata del centro città. Diversi i locali e gli spazi vuoti da allocare

Sembra quasi impensabile che una delle vie più belle del centro storico si presenti attualmente con una decina di attività cessate. Noi abbiamo contato ben 8 locali con una serie di cartelli "Vendesi" o "Affittasi" posti sulle vetrine spoglie degli spazi commerciali, ma potrebbero essere molti di più.

La gallery con le immagini di tutti i negozi attualmente chiusi

Stiamo parlando di ambienti che vanno dalle piccole alle grandi dimensioni, dove una volta trovavano spazio svariate tipologie di esercizi o botteghe. Hanno via via abbandonato l'arteria presente in Zona a Traffico Limitato (e che, lo ricordiamo, non sarà coinvoltà dalla futura pedonalizzazione del centro): gioiellerie, piccoli supermercati, bar, negozi di vestiti e di estetica. Non solo recessione. Le principali cause di questa "pandemia" vanno cercate in particolar modo nel prezzo degli immobili e negli esosi canoni di affitto (per muri e/o gestione di attività).

Due anni fa avevamo raccolto lo sfogo di Orazio, titolare dell'american bar "Sottovoce", che, esausto, decise di abbassare definitivamente le serrande: "Ce ne andiamo, prima che sia troppo tardi - ci disse nel suo ultimo giorno di lavoro-. Non si può lavorare 12-14 ore al giorno per guadagnare 1.000 euro al mese”. E oltre a sottolineare il problema del caro affitti, Orazio puntò il dito anche sull'infinita burocrazia e sulla lentezza della stessa.

"Certamente ci vuole maggiore responsabilità da parte degli amministratori pubblici - ci ha spiegato al riguardo l'assessore al commercio di Udine, Alessandro Venanzi - ma in questo caso serve soprattutto maggiore saggezza e disponibilità da parte dei proprietari dei muri. Il Comune, proprio per evitare l'emorragia dei negozi sfitti, ha inserito nel bando Pisus un criterio premiale (ovvero dava un miglior punteggio in graduatoria a chi riduceva i canoni del 10%) e ha aumentato l'Imu al massimo per quei proprietari dei negozi sfitti.  Putroppo abbiamo avuto scarsi risultati nel medio periodo e quelli messi in campo non sono risultati strumenti sufficienti per persuadere i titolari e far calare i prezzi. Questo è uno dei temi che dovremo affrontare al più presto con i privati - ha concluso l'assessore-, anche perchè caratterizza enormemente lo spopolamento dei centri storici". 

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