Operai in protesta in cima alla gru a Cividale: allarme rientrato
I due lavoratori del settore edile si sono convinti a scendere. Sono alle dipendenze di due ditte che lavorano in subappalto, che non gli versano lo stipendio da ottobre. La Corsaro di Catania, che è l'appaltante, ha proposto di accollarsi il debito
Rosario Cascoschi, di 46 anni e Marco Pasquali, di 25 anni, operai del settore edile entrambi di origine meridionale, hanno deciso di ritirare la loro protesta. Lo hanno fatto alle 12 e 30, dopo che da più di tre ore erano saliti su una gru del cantiere per il quale lavorano, quello del nuovo ospedale di Cividale del Friuli.
I due lamentavano il fatto di essere senza stipendio da ottobre, con la conseguente incapacità di garantire a loro stessi e alle proprie famiglie una vita dignitosa. A pagarglielo avrebbero dovuto essere due subappaltanti del Gruppo Corsaro, la ditta catanese che aveva vinto la gara d'appalto per la costruzione della struttura. Sono la Tecnoimpianti di Sesto al Reghena e la Formitera di Pordenone.
A rimediare alla situazione, oltre agli uomini del Commissariato di Cividale e della Digos di Udine e dei Vigili del fuoco, ci ha pensato la Corsaro, che tramite i suoi legali presenti sul posto ha proposto di accollarsi l'esborso delle mensilità che le ditte subappaltanti devono ai due lavoratori, facendo salva la possibilità di rivalersi successivamente sulle debitrici originarie.
Soddisfatto per il buon esito della vicenda il sindacalista della CGIL Carlo Cimenti, che però ha descritto amaramente la situazione difficile che il settore sta vivendo in provincia di Udine e in tutto il Friuli Venezia Giulia. Cimenti ha dichiarato che esistono numerose situazioni di disagio, dove i lavoratori in grossa difficoltà, purtroppo, scelgono anche altre vie per manifestare il profondo disagio.
