Caldo, siccità e caro-energia mettono a dura prova la produzione di vino in FVG
Secondo quanto confermato da Francesco Bertossi, Legale Rappresentante dell'azienda vitivinicola Colle Villano, a pagare lo scotto di un'estate emblematica del cambiamento climatico in atto, saranno soprattutto le produzioni di Sauvignon e Pinot Grigio per la cantina di Faedis
Un'estate tra le più calde e meno piovose che si ricordino. Una di quelle estati che entreranno, probabilmente, nei libri di storia come una delle più emblematiche del cambiamento climatico.
Un'estate che, nonostante volga al termine, non smette di far parlare di sè soprattutto per le pesanti conseguenze sul settore agricolo.
A pagare il prezzo del caldo e della siccità è in particolar modo il settore vitivinicolo che fa i conti ora, con una vendemmia anticipata di quasi un mese, rispetto a cinque anni fa.
La situazione
"A un paio di settimane dall'inizio della vendemmia - racconta Francesco Bertossi, Legale Rappresentante dell'azienda vitivinicola Colle Villano di Faedis - possiamo già ipotizzare una produzione che conterà una -20% rispetto all'anno scorso. Colpa del caldo e della siccità che hanno contribuito a disidratare gli acini".
"A soffrire particolarmente di questa lunga e calda estate saranno, per la nostra cantina, le produzioni di Sauvignon e Pinot Grigio - prosegue Bertossi - anche se le pioggie dei giorni scorsi hanno lievemente migliorato la situazione sulle altre tipologie. Per quanto concerne i rossi, la qualità dell'uva è intatta, ma anche su quel fronte ci saranno riduzioni a livello produttivo"
"A questo si aggiunge l'incremento del costo dell'energia - conclude - Nonostante l'uso di attrezzature dotate di inverter ed elevato efficientemento energetico che permettono di ridurre i consumi, il,o caro-energia si è fatto sentire. Rispetto al 2021 abbiamo registrato in bolletta, un +254%".
