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Venerdì, 19 Aprile 2024
indagini / Centro / Via Tiberio Deciani

Strano e solo: ecco come viene descritto "il brasiliano", indiziato per l'omicidio Tisi

Bruno Macchi, detto "il brasiliano" per le sue origini sudamericane, è conosciuto per il suo lavoro di cameriere. Dalle prime indagini è emerso che frequentava alcuni esercizi della galleria dell'ex cinema Capitol dove è stato commesso l'omicidio di Luca Tisi

Bruno Macchi, detto "il brasiliano", è stato definito "molto collaborativo" fin dai primi minuti dell'interrogatorio con gli inquirenti. Il procuratore Massimo Lia ha parlato così del 28enne, gravemente indiziato come responsabile dell'efferato omicidio di Luca Tisi, avvenuto intorno alle 5 del mattino di sabato 15 aprile. In questi primi giorni d'indagine le forze dell'ordine, dal momento in cui il cerchio ha cominciato a stringersi intorno a Macchi, stanno provando a ricostruire i motivi che stanno dietro al delitto. Il movente, però, al momento non c'è. I due si conoscevano? Se sì, quali erano i rapporti tra loro? Se non si conoscevano, invece, cos'ha spinto Macchi (posto che al momento vale il principio di presunzione di innocenza) a massacrarlo con trenta coltellate e un colpo in testa letale? 

Nei giorni scorsi sono state molte le persone a spendere parole in ricordo di Tisi, molto conosciuto da chi risiedeva e lavorava in zona e descritto come una persona educata e rispettosa. Ma sono tante anche le perplessità che alimentano la figura di Macchi. Cittadino italiano di origine brasiliana, 28 anni residente a Udine e noto per aver lavorato come cameriere in diversi bar e ristoranti in città e provincia. "Persona eccentrica ma tranquilla", l'ha definito il procuratore Lia riportando una risultanza dalle prime indagini. L'uomo è stato fermato dalle forze dell'ordine mentre si trovava in un appartamento di via Tiberio Deciani: sono proprio le persone residenti e chi lavora in questa via ad aver tratteggiato una sua prima descrizione. "La notte c'era un continuo viavai, spesso capitava che le persone suonassero al mio campanello perché sbagliavano numero civico", ci ha riferito una vicina di casa, residente in zona da un anno e mezzo. "Da quando abito qui non ho mai visto gli scuri aperti in quell'appartamento". A conoscerlo di più, in quanto frequentatore del suo locale, è il titolare di Pizza In Arrivo. Oggi, però, con la conferma del fermo di Macchi, via Deciani è calata nel silenzio. La pizzeria al taglio è rimasta chiusa, così come la cartoleria e il barbiere. C'è poca voglia di parlare e molta incredulità. La cosa che si sente ripetere più spesso è che il 28enne è un uomo "stravagante" ma considerato incapace di commettere un delitto simile. Un suo collega lo descrive come "strano, un po' infantile e spesso solo".

A conoscere Bruno Macchi sono però anche alcuni esercenti proprio della galleria dell'ex Capitol, dove Tisi passava le notti ed è stato brutalmente assassinato, che hanno confermato che lo stesso frequentava la zona. È anche da questa informazione che si muovono gli inquirenti per capire cosa sia successo quella notte: dalle riprese delle telecamere si è dedotto che chi ha compiuto l'omicidio abbia impiegato quattro minuti a uccidere Tisi, prima di uscire dalla galleria e dirigersi verso la roggia. 

La porta della pizzeria, chiusa

pizza in arrivo

Per quanto riguarda le indagini, il procuratore Massimo Lia ha confermato questa mattina che è troppo tardi per capire scientificamente se, la notte del delitto, Macchi fosse sotto l'effetto di sostanze particolari. "Si possono fare dell'analisi, ammesso che lui dia il consenso, per verificare se si trovano tracce, ma avere un dato di questo genere non avrebbe significato ai fini dell'attribuzione di responsabilità. L'uomo non ha dato elementi per pensare che fosse in una situazione di alterazione", ha concluso Lia. 

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