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Cronaca Via Andrea Palladio

L'Università chiude il bilancio 2011 con 2,3 milioni di euro di attivo

Grande risultatto per l'amministrazione guidata dalla Rettore Cristiana Compagno, nonostante il calo sensibile delle entrate. La gestione ha portato al riequilibrio e al pieno consolidamento della situazione economico-patrimoniale

Sono più che positivi i risultati di bilancio con cui l’Università di Udine chiude i conti per l’anno 2011, dopo il risanamento raggiunto l’anno scorso. Il bilancio consuntivo d’Ateneo registra, infatti, un risultato di gestione di 2,3 milioni di euro, nel quadro di un avanzo di amministrazione complessivo di 53,02 milioni, di cui 50,76 milioni di fondi vincolati, cioè già destinati al sostegno della ricerca, della didattica e dell’edilizia. Il documento contabile è stato approvato oggi all’unanimità dal Consiglio di Amministrazione dopo il parere positivo unanime del Senato accademico.

Pur in presenza di entrate complessive decrescenti del 8,45%, pari a circa 15,8 milioni di euro, è proseguito l’impegno per razionalizzare e qualificare la spesa complessiva, che ha registrato impegni di spesa inferiori del 15,69%, pari a circa 28 milioni di euro. Fondamentale sottolineare, tuttavia, che i dati, nelle loro specifiche articolazioni, sono difficilmente comparabili con quelli degli anni precedenti per effetto dell’introduzione del bilancio unico (che somma il bilancio dell’amministrazione centrale e quello dei dipartimenti) e del passaggio dal 2012 alla contabilità economico-patrimoniale.

Il risultato positivo è stato reso possibile grazie all’attenta gestione delle attività, all’aumento dell’incidenza delle quote premiali, ad entrate straordinarie rispetto al bilancio di previsione per circa 7 milioni di euro, che hanno consentito per la prima volta di procedere ad accantonamenti prudenziali per oltre 6 milioni di euro.

Il controllo rigoroso della spesa si accompagna a una crescita delle performance. La quota premiale, legata ai risultati della didattica e della ricerca, è aumentata del 21,7%, passando da 8,9 milioni nel 2010 a 10,8 milioni di euro nel 2011, portando il Fondo di finanziamento ordinario assegnato nel 2011 a 76,8 milioni di euro. A fronte di una media nazionale del 12% di incidenza delle risorse per “merito” sul Ffo, Udine si distingue con una media del 14,5%, in crescita rispetto all’11,8% del 2010. La qualità dei risultati certificati dal Ministero colloca così l’Università di Udine al nono posto assoluto in Italia rispetto al decimo del 2010. Nel dettaglio, rispetto al 2010 la quota di finanziamento legata alla qualità dei risultati della sola ricerca è aumentata del +28,6% (3° miglior risultato a livello nazionale), mentre le risorse assegnate in base alla qualità della didattica sono cresciute del +19,5%.

Soddisfatto il rettore Cristiana Compagno per i risultati ottenuti. «È un bilancio di svolta che dimostra la solidità del nostro Ateneo, condizione indispensabile per le strategie di consolidamento, crescita e internazionalizzazione, per aumentarne l’attrattività e il bacino d’utenza, anche attraverso alleanze con altri atenei».

«Il consuntivo 2011 – sottolinea il rettore – registra tre primati: il consistente aumento dell’incidenza della quota premiale sul Ffo che limita l’effetto negativo derivante dalla riduzione sistemica dei finanziamenti statali e certifica, con Udine nella top ten nazionale, la qualità della didattica e della ricerca svolta nel nostro Ateneo; l’ottimizzazione dell’efficienza operativa nella gestione, e il passaggio dalla contabilità finanziaria a quella economico-patrimoniale con l’adozione, per la prima volta, del bilancio unico con tre anni di anticipo rispetto alla previsione di legge».
«Il 2011 – ribadisce la professoressa Compagno – consegna alla comunità universitaria e al territorio un Ateneo dinamico, reattivo, che ha confermato di saper fare sacrifici e operare scelte difficili, ma necessarie, entro un quadro strategico di mantenimento e riqualificazione degli investimenti nella didattica e nella ricerca, cercando di assicurare la sostenibilità delle azioni intraprese all’interno di un quadro di riferimento in forte tensione finanziaria».

Infine, «il ringraziamento doveroso – conclude il rettore – a tutti coloro che hanno contribuito ai positivi risultati conseguiti nel corso dell’anno e a tutti coloro che hanno compreso lo spirito con cui l’Ateneo sta lavorando per assicurare all’Università il ruolo di motore dello sviluppo sociale e culturale anche a supporto della propria comunità di riferimento e del proprio territorio».
 

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