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Cronaca

Friulani ammaliati da Trieste: uno su due ci vivrebbe

A rivelarlo un'indagine dell'istituto Ixè pubblicata oggi su Il Piccolo. Ad attrarre sono soprattutto la pulizia, la sicurezza, l'accoglienza e l'aria cosmopolita che si respira in città.

Il capoluogo regionale seduce metà dei suoi abitanti. Isontini e friulani ci abiterebbero più che volentieri. Non una grande scoperta (Trieste per storia, cultura, attrazioni, musei, teatri e per il suo mare è praticamente imbattibile in questo senso) ma oggi a certificarlo e a rivelarlo è stato un sondaggio pubblicato su Il Piccolo all'interno dell'articolo redatto da Roberto Weber. La rivalità con i cugini friulani, a leggere i dati, pare quasi solo un “gioco di ruolo” o delle parti (anche noi ci sguazziamo, non lo nascondiamo) da rispettare solamente durante gli scontri sportivi, calcistici o cestistici che siano. Insomma, nessun aria di derby sfogliando i risultati: Trieste è bella e metà dei nostri lettori sicuramente ci si trasferirebbe senza troppi rammarichi. 

L'indagine Ixè

Alla domanda “Se per ipotesi le capitasse un'occasione interessante, accetterebbe di trasferirsi a Trieste?” il 47 % degli abitanti della regione traslocherebbe più che volentieri nella città di Umberto Saba e di Aron Hector Schmitz. Percentuale di gran lunga maggiore rispetto al 33% dei consensi che Trieste ha registrato nella risposte pervenute da tutta Italia (nell'allegato in basso i grafici dell'indagione pubblicata da Il Piccolo). Il 7% degli intervistati regionali ha risposto in maniera piuttosto indecisa; il 14 % tendenzialmente non si sposterebbe (probabilmente no - non saprei); il 32 %, invece, ha dichiarato di non volersi trasferire ostentando una certa risolutezza (sicuramente no - a prescindere dalla città non lascerei mai la mia città). 

A premiare Trieste e ad ammaliare il pubblico dei fuori sede e dei suoi turisti regionali sono in particolar modo la pulizia, l'efficienza, l'accoglienza, la sicurezza e l'atmosfera cosmopolita mitteleuropea. “L'Italia e gli italiani ci amano – scrive Roberto Weber -, ci ammirano e soprattutto ci riconoscono qualità e virtù (sicurezza e pulizia su tutte) che ahimè nel resto del Paese sono merce rara”. “Non solo le genti giuliane e friulane non pensano male di noi – prosegue poi il giornalista triestino nell'analisi dei dati che sfatano anche i soliti stereotipi – ma ci ammirano se possibile anche con maggior trasporto degli italiani”.

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