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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza della Libertà

Nuovi balconi sul palazzo restaurato in piazza Libertà, ecco perché si potevano fare: la storia

L'edificio, con questo genere di intervento, è stato riportato alla sua dimensione originale. Costruito a fine del 1400 è stato oggetto di numerose modifiche negli anni

Palazzo Filittini Caimo Dragoni, recentemente oggetto di un accurato restauro, dispone da pochi giorni di due balconi “nuovi” che si affacciano su piazza Libertà. Sul gruppo Facebook “Sei di Udine se…” ci si interroga sulla legittimità dell’opera, con tanto di foto che paragonano lo stato attuale dell’edificio e quello preesistente. Si poteva fare questo genere di modifica? Certo, ecco perché.

Le ragioni

In base alle informazioni che abbiamo raccolto, prima di intervenire per affrontare la ristrutturazione è emerso che i tecnici di Unyca, l’impresa che si è occupata dei lavori, hanno approfondito le vicende storiche del palazzo, con una ricerca dettagliata negli archivi dei Civici Musei e della Biblioteca civica Vincenzo Joppi. Negli anni l’edificio è stato oggetto di numerosi lavori e adattamenti. Basti notare che le finestre su piazza Libertà sono differenti (quadrate) da quelle che guardano a via Manin (ad arco). Dal materiale analizzato – documenti e dipinti risalenti al ‘600 – si è avuta conoscenza della presenza dei balconi. L’idea di Unyca era di effettuare un restauro filologico e di conseguenza i balconi dovevano essere inseriti. E’ così che il progetto è stato licenziato favorevolmente dagli uffici comunali, previo parere favorevole della Soprintendenza. 

La conferma

A sostegno della nuova versione (o, più correttamente, versione datata) va detto che nel momento in cui è stata rimossa la porzione di parete sotto i davanzali – per “aprire” la porta balcone – sotto la muratura sono state rinvenute le vecchie spallette del manufatto iniziale. La prova provata, quindi, del fatto che la condizione originaria fosse proprio quella di un affaccio più ampio su piazza Libertà.

La storia 

Palazzo Filittini Caimo Dragoni fu voluto nel 1493 dal medico Valerio Filittini. Nel corso del 1600è stato completato con le arcate. A fine cinquecento, dopo una breve parentesi di luogo adibito a sede della Patria del Friuli, il palazzo divenne un elegante salotto letterario, la cui importanza si consolidò con la presa di possesso da parte di Antonio Dragoni, un mecenate che fece della sua casa un cenacolo di intellettuali, come da consuetudine dell’epoca. Nell’Ottocento l’edificio ospitò la Società dell’Unione, diventando una sorta di sala ricevimenti. Dal 1926 è stato poi sede di banche. 
 

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