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Cronaca

Ruba 700 mila euro a una 91 enne disabile e ne distrugge il cadavere facendolo bruciare

Vicenda inquietante a Pordenone, con una badante protagonista, con la complicità di un agente funerario e del direttore di un ufficio postale

Sottrazione di 700 mila euro a una sua assistita con l’inganno e distruzione del cadavere della stessa donna, senza nessuna autorizzazione dei familiari. Anzi, l’avallo c’è stato, ma anche questo è stato ottenuto con un imbroglio, con la complicità dell’agente funerario. Nella vicenda è coinvolto anche un operatore di un uffficio postale. Il quadro inquietante emerge da una vicenda sulla quale indaga la Procura della Repubblica di Pordenone. Le attività investigative sono state messe in atto dai militari della Guardia di finanza. Nel ruolo della grande manovratrice una badante – già indagata per circonvenzione d’incapace e autoriciclaggio –. 

La situazione

A fine 2017 una 91 enne, che viveva con il figlio disabile e affetto da varie patologie, decede. Entrambi venivano valutati come psicologicamente molto fragili. La badante, approfittando di questa loro debolezza, gli avrebbe sottratto beni per un valore che si aggira sui 700 mila euro. Per farlo si è servita di numerose azioni sospette in un ufficio postale, eseguite “fuori conto”, con incasso ed emissione di effetti in una serie numerosa di libretti postali. Un metodo per ostacolare eventuali indagini.

Le prime mosse

Nel corso della prima fase di indagini il gip del tribunale naoniano ha disposto un sequestro preventivo per 1 milione e 212 mila euro, attuato su una polizza vita di 300 mila euro, due immobili, titoli di investimento postali, denaro e gioielli.

Il cadavere 

In più le Fiamme gialle hanno accertato, grazie al supporto del personale sanitario, che in occasione del decesso della donna la badante non aveva avvisato nessun familiare e che si era sbrigata a far cremare la salma già lo stesso giorno. L’atto doveva essere autorizzato da un congiunto e la donna ha convinto alla firma il figlio (ignaro della morte della madre). Dagli approfondimenti è emerso che la sottoscrizione è stata perfezionata, con l’ausilio del rappresentante della società di servizi funebri (indagato per favoreggiamento).

Altro denaro

Nuove indagini hanno appurato che la badante, anche dopo il decesso dell’assistita, ha continuato a sottrarre denaro ai danni del figlio di lei, incassando 20 mila euro di un’assicurazione sulla vita e dirottando sul suo conto la pensione di invalidità dell’uomo (aperto sempre nello stesso ufficio postale dove ha effettuato tutte le operazioni). Anche il responsabile dell’ufficio postale è indagato per favoreggiamento. In più, in occasione delle indagini, ha cercato di opporsi agli approfondimenti dei militari con condotte reticenti.
 

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