Droga e degrado in via Aquileia: il Bacaro Risorto chiude e fugge dalla zona
Troppi episodi di delinquenza: da oggi la gastronomia Bacaro in Borsa sarà aperta solo al mattino e da settembre la cicchetteria si trasferirà in un'altra zona
Delinquenza e degrado fermano uno dei locali più di successo di Udine. Aperta due anni fa, sull'onda del successo della cicchetteria, la gastronomia Bacaro in Borsa, costola del Bacaro Risorto di via Aquileia, ha da subito conquistato il favore dei residenti e non solo. Da oggi però il punto vendita sarà aperto solo al mattino e i titolari hanno preso la decisione di trasferirsi in un'altra zona di Udine, non appena sarà possibile.
Degrado
I titolari del locale, Tatiana Petris e il marito, hanno voluto scommettere su un luogo non molto frequentato da esercenti e passanti: la galleria privata che collega via Benedetto Croce a via Aquileia. In due anni, però, gli episodi di degrado si sono susseguiti fino agli ultimi di questi giorni: prima due ragazzi hanno deciso di drogarsi proprio di fronte al locale in pieno giorno, lasciando le siringhe a terra in bella vista, e ieri un uomo – evidentemente alterato dall'alcol – ha urinato, intorno alle 18.30, sulla vetrina della gastronomia, sotto lo sguardo attonito della dipendente e di un passante, che ha preferito non alzare la voce per non scatenare eventuali reazioni.
Altre aggressioni in zona
La paura
«La via ci è sempre piaciuta – ci ha raccontato la titolare – ma negli ultimi due anni c'è stato un vero e proprio peggioramento della situazione. Gli episodi dell'ultima settimana, uniti alle aggressioni registrate negli ultimi mesi, ci hanno convinti a tenere chiusa la gastronomia al pomeriggio: non posso mettere a rischio i miei dipendenti e i clienti e quindi da oggi in poi il servizio si svolgerà dalle 9.30 alle 13.30. Chi vuole servirsi dei piatti pronti al pomeriggio li potrà ritirare in via Aquileia».
Il Bacaro Risorto
Eppure le cose non sembrano andare meglio nella cicchetteria più famosa di Udine: il Bacaro Risorto è diventato ormai un locale di riferimento per gli udinesi che amano il buon vino, ma anche uno stuzzichino in pieno stile veneziano. Spiedini di gamberi, crostini con il baccalà mantecato e polpette di pesce sono solo alcune delle sfiziosità che si possono trovare nel locale di via Aquileia, dove si può anche prenzare e cenare, sia all'interno che all'esterno. «Ma ormai stare in strada per mangiare o bere un aperitivo non è piacevole, passano spesso persone poco raccomandabili che mettono a disagio i nostri clienti», ci racconta la titolare, esasperata da una situazione che, invece che migliorare, pare essere peggiorata drasticamente negli ultimi due anni. «Speravamo le cose sarebbero andate migliorando, invece vanno sempre peggio. Dunque abbiamo colto la palla al balzo e deciso di trasferirci, nonostante via Aquileia ci sia sempre piaciuta. Cerchiamo un posto più grande, che ci dia la possibilità di avere più coperti e di spazio tra i tavoli», commenta la Petris. La nuova location è ancora top secret, ma qualche indizio c'è già: il trasferimento avverrà a fine settembre e il nuovo locale sarà in centro a Udine, ospitando sia la cicchetteria che la gastronomia. Il nome non sarà più Bacaro Risorto, anche se richiamerà l'attuale e ci sarà un'importante novità che verrà svelata solo all'ultimo.
Le soluzioni
«Aumentare la vigilanza non serve: polizia e carabinieri passano costantemente, ma non credo sia questa la soluzione – commenta la Petris –. Qui bisognerebbe pensare ad altre cose. Dopo gli episodi di violenza, come l'aggressione al consigliere comunale la settimana scorsa, le acque si calmano per un po' e dopo torna tutto come prima. Se non peggio». Nel frattempo, l'iniziativa Udine sotto le stelle si è allargata anche a via Aquileia e, pur non avendo la stessa affluenza delle vie più centrali, come via Poscolle, ha certamente un effetto benefico sulla vitalità e la qualità della vita della strada. «Gli esercizi commerciali sono tanto distanti tra loro e la via è un po' fuori dal centro. Così la gente deve venire qui per forza, non è che è di passaggio. Nonostante ciò l'iniziativa funziona, anche perché i singoli si sono organizzati con concertini e iniziative private. Ma quando finirà – conclude la Petris – tornerà tutto come prima». Il presidio sociale sul territorio pare essere dunque la soluzione che anche gli esercenti e i commercianti si auspicano.