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Cronaca

Gioco d'azzardo, la Provincia chiede pene più severe

L'assessore alla Famiglia Battaglia: "Le pubblicità sui mezzi pubblici andrebbero punite del tutto: andrebbero premiati, invece, gli esercizi pubblici che eliminano le slot"

Pene più severe per contrastare il gioco d’azzardo: la richiesta è stata portata all’attenzione del Consiglio Autonomie Locali (CAL) dall’assessore alle Politiche familiari e giovanili Elisa Battaglia che ha condiviso l’impostazione generale della proposta di legge n. 30 inerente le ‘Disposizioni per la prevenzione, il trattamento  e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo patologico, nonché delle problematiche e patologie correlate’.
   
Finalmente anche la nostra Regione inizia ad affrontare questo argomento e ad incentivare il gioco responsabile”, ha dichiarato Battaglia, secondo cui, però, “le pubblicità sui mezzi pubblici andrebbero proibite del tutto”. Linea dura proposta anche per quelle attività commerciali al cui interno sono presenti macchine da gioco: “Andrebbero non solo penalizzate per quanto attiene la concessione di finanziamenti, benefici e vantaggi economici – come emerge dal comma 6 dell’articolo 5 della proposta di legge – ma addirittura si dovrebbe prevedere una maggiore tassazione in modo da disincentivare l’installazione delle stesse”. Inoltre, “si dovrebbero assegnare maggiori premi, anche sotto forma di benefit e/o consistente riduzione delle imposte (Irap, Imu, tares, etc) a quegli esercizi (bar, ristoranti, tabacchini, etc) che eliminano le slot e/o le disinstallano”.

L’Ente vorrebbe entrare a far parte dell’Osservatorio regionale sul gioco d’azzardo per lo studio e il monitoraggio del fenomeno, per la raccolta delle esperienze, l’individuazione di buone prassi, in vista sia di campagne informative e di sensibilizzazione sia della elaborazione di protocolli diagnostico-terapeutici.
È stato espresso apprezzamento per l’istituzione del marchio regionale ‘SLOT-FREE Fvg’ da rilasciare attraverso i Comuni. 

La Provincia, secondo quanto si apprende da un comunicato, avrebbe preferito restasse il limite di 500 metri - come ‘zona neutra di protezione’ - da istituti scolastici, luoghi di culto, impianti sportivi, strutture residenziali o semiresidenziali operanti in ambito sanitario o sociosanitario, strutture ricettive per categorie protette, luoghi di aggregazione giovanile o altri luoghi di aggregazione in genere. Per tutelare i comuni più piccoli, sarà presentato un emendamento per abbassare la distanza dai luoghi sensibili a 300 metri.

Infine l’assessore Battaglia ha evidenziato che nel “Comune di Udine, dove la giunta di centrosinistra non è mai intervenuta a limitare e contenere il fenomeno, ci troviamo con salette slot e affini anche vicino ai luoghi sensibili bisognosi di salvaguardia, come giustamente è previsto nel comma 1 dell’articolo 6. Per quanto mi riguarda – prosegue – proporrei delle penalità contro gli amministratori che non hanno provveduto a regolamentare questo aspetto, visto che hanno dimostrato di non tenere nella giusta considerazione la sicurezza urbana e i problemi sociali connessi alla presenza delle slot all’interno dei locali”. L’intensificazione delle pene proposta dall’assessore però non è stata accolta in quanto le sanzioni pecuniaria amministrative sono fissate dalla norma nazionale.  

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