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Cronaca

Autotrasporti: «La Regione solleciti più controlli per contrastare la concorrenza sleale»

L'appello di Confartigianato Trasporti Fvg per maggiori controlli sui vettori stranieri che transitano sulla rete stradale della nostra regione

Confartigianato Trasporti Fvg si appella all'europarlamentare Marco Dreosto (Lega) per maggiori controlli sui vettori stranieri che transitano in Friuli Venezia Giulia. "La Regione solleciti le autorità competenti per controlli più assidui e capillari sulla rete stradale del Friuli Venezia Giulia al fine di contrastare la concorrenza sleale praticata dal cabotaggio dell’aziende dell’Est Europa. La Ue, invece, riveda il Pacchetto mobilità con norme più restrittive e crei una cabina di regia sul cabotaggio". Queste le due richieste principali dell'associazione di categoria.

L'incontro

Le richieste, presentate in un incontro svoltosi nella sede di Confartigianato-Imprese a Udine, sono state consegnate all'europarlamentare Dreosto affinché si faccia interprete della difficile condizione che sta vivendo il comparto, sia presso il Governo regionale, sia presso gli organismi competenti dell’Unione europea. Durante l'incontro, il capo categoria regionale, Stefano Adami, a nome di tutti i presidenti provinciali, ha messo in evidenza lo stato di sofferenza del settore, che il post Covid ha acuito. "In regione dal 2000 al 2019 si sono perse 1.650 aziende artigiane, passando da 2.500 di inizio secolo alle 950 attuali – ha premesso Adami -. Una delle cause principali di tale fenomeno è stato sicuramente la concorrenza non a condizioni pari dei vettori dell’Est Europa, che riescono a praticare prezzi addirittura del 30% inferiori rispetto ai nostri".

I problemi

Una tale disparità, sottolinea Adami, "non deriva però da una migliore gestione aziendale, ma da regolamentazioni e sistemi fiscali meno impattanti". Inoltre, le misure europee di contrasto non hanno generato ancora gli effetti auspicati. "L’ultima regolamentazione comunitaria del cabotaggio – ha spiegato Adami - di fatto non ha prodotto effetto alcuno dal punto di vista del contenimento del fenomeno in quanto, a seguito dell’esiguo numero dei controlli, non è possibile intervenire efficacemente sull’obbligo di rientro dei vettori esteri nel proprio paese". Il quadro si è aggravato "con la possibilità di somministrazione e distacco di autisti dai Paesi dell’Est, che ha generato un vero e proprio dumpig sociale. Unito al fenomeno della esterovestizione, ha generato un’ulteriore marginalizzazione dei vettori locali".

Stop all'uso abusivo

Da qui la richiesta di Confartigianato Trasporti Fvg affinché le istituzioni regionali "facciano pressing sulle autorità preposte per attivare un capillare controllo del fenomeno del cabotaggio sul territorio, al fine di porre un serio freno all’uso abusivo di questa pratica". Inoltre, "a livello europeo si ripensi al Pacchetto mobilità con norme più restrittive fino a quando non ci sarà un’omogeneizzazione di costi in questo importante settore dell’economia". Infine, la Ue attivi "una cabina di regia europea sul cabotaggio per un attento controllo e monitoraggio dei flussi, attraverso i quali valutare l’impatto sulle economie locali. Nel caso di gravi turbative del mercato locale – ha concluso Adami -, intervenga di conseguenza".

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