Parcheggio selvaggio in città: lo sfogo amaro di due autisti dell'autobus

Zone dedicate allo stallo - e alla manovra - occupate a più riprese e da più vetture, passaggi difficilmente praticabili, automobilisti che rispondono alle segnalazioni con gesti di aggressività e maleducazione. La vita della strada non è semplice per nessuno, men che meno per gli autisti dell’autobus. Due nostri lettori - dipendenti della Saf - ci hanno fatto avere una serie di scatti realizzati in un giorno e mezzo, sempre nelle stesse zone, a testimonianza delle difficoltà in cui incorrono ogni giorno per effettuare le loro manovre.

LAVORO DIFFICOLTOSO. «Non riusciamo a lavorare bene - ci hanno scritto - . Non possiamo andare con il mezzo correttamente sotto al marciapiede per far salire le persone. Il problema si pone sopratutto quando gli utenti sono anziani, e così non riescono a salire o a scendere. Anche le mamme con passeggini hanno molte difficoltà. Alcune fermate sono adibite alla salita e discesa dei disabili con la carrozzina, ma se ci sono auto non possiamo utilizzare la rampa. A volte succede che vediamo direttamente qualcuno che ci parcheggia davanti, cerchiamo di attirare la sua attenzione per farlo spostare. Le reazioni consistono - nella migliore delle ipotesi - nell’ignorarci, nelle peggiori in insulti e gestacci».

Auto parcheggiate sugli stalli dei bus: una situazione inaccettabile

NIENTE PIÙ VIGILI? A marzo del 2014 il Comune aveva annunciò un "giro di vite" sulla vicenda, con i Vigili urbani a bordo dei bus per controllare meglio la cosa, ma pare che gli uomini della Municipale non siano più così presenti: «Personalmente - precisano i due autisti - li abbiamo incontrati solo nel periodo in cui uscì la notizia, poi non si sono più visti».

LA SPERANZA. Gli autisti non hanno pretese esagerate: «dalle 8 alle 12.30 circa e dalle 15 alle 19 la situazione è ogni giorno critica. Vorremmo solamente cercare di svolgere il nostro lavoro bene, dando un servizio accessibile a tutti». È chiedere troppo?