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Cronaca

Aumenti fino a 80 euro al mese per 13mila dipendenti pubblici regionali

Siglato il contratto a Trieste, che coinvolge personale di Regione, Comuni e Uti. Fedriga: «»

Siglato a Trieste, alla presenza del governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, e dell'assessore regionale alla Funzione pubblica, Sebastiano Callari, il contratto collettivo di comparto unico del personale non dirigente per il triennio 2016-18, recentemente approvato dalla Corte dei Conti, che coinvolge circa 13mila dipendenti e prevede aumenti compresi fra i 60 e gli 80 euro mensili.

Fedriga: «Giusto riconoscimento»

«Il personale è la vera plusvalenza per le amministrazioni pubbliche — ha commentato Fedriga, ringraziando Callari e la direzione regionale Funziona pubblica per l'ottimo lavoro svolto — ed è per questo che, con l'obiettivo primario di garantire il giusto riconoscimento a chi lavora, in fase di assestamento di bilancio siamo riusciti a reperire quelle risorse che non erano state originariamente previste. Pensiamo infatti — ha aggiunto il governatore — a valorizzare le professionalità interne al Comparto sotto ogni punto di vista, certamente quello economico, che è fondamentale, ma anche riconoscendo le capacità e utilizzandole adeguatamente».

Callari: «Traguardo raggiunto»

«Abbiamo affrontato le problematiche legate a questo contratto — ha spiegato Callari — con totale senso di responsabilità, andando a colmare con 3 milioni di euro, reperiti nelle pieghe del bilancio, quel gap negli aumenti (0,27 per cento) necessario per parificare gli stipendi di Regione ed Enti locali. Ci siamo trovati di fronte a una mancata previsione finanziaria da parte della Giunta precedente — ha aggiunto l'assessore — e, a norma, avremmo potuto riaprire la contrattazione. Invece, per venire incontro alle esigenze delle amministrazioni del territorio, già pesantemente penalizzate nella passata legislatura, e a quelle più che comprensibili del personale, la Giunta Fedriga ha identificato una soluzione straordinaria condivisa dalla Corte dei Conti che, in precedenza, aveva obiettato rispetto a un contratto privo delle coperture economiche richieste. Se il Comparto unico deve esistere — ha concluso Callari — la parificazione di trattamento è un traguardo che andava raggiunto. Ci siamo riusciti - ha concluso Callari e continueremo su questa strada anche in futuro».

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