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Cronaca

Attacco informatico a un giornalista friulano: stupri, violenze e torture sul suo canale Telegram

David Puente, noto giornalista e debunker che collabora con Open, ha subito un attacco sul suo canale Telegram, dove sono state pubblicate immagini di stupri, violenze e torture

David Puente, giornalista friulano noto per il suo lavoro di debunking, che tra le altre cose lo porta a collaborare anche con Open, giornale di Enrico Mentana, ha subito nei giorni scorsi un attacco informatico sul suo canale Telegram. Immagini di una violenza inaudita sono state postate attraverso una decina di account: morte, omicidi, violenze sessuali e torture, ma anche scene di natura antisemita e anti Ucraina. Questi i contenuti che hanno invaso il canale del giornalista, con oltre 2mila commenti in pochi minuti, su un solo post dell'autore. 

Le immagini

"Alcune delle immagini erano chiaramente antisemite, una di queste mostrava un uomo intento a lanciare dei coltelli a un quadro contenente la stella di David, altre raffiguravano Liliana Segre con accanto una donna anziana che si spogliava. C'erano dei riferimenti anche all'Ucraina con Gif animate dove la Russia la conquistava regione per regione", ci racconta Puente. "Non ci sono dubbi sull'ideologia di questi loschi personaggi, chiaramente di natura antisemita e di estrema destra", continua il giornalista, prima di lasciarsi andare a un commento in cui denuncia la sua preoccupazione per l'accaduto. "Posso dire che sono scosso? Le immagini che vedete non sono quelle estremamente violente, chi le ha condivise volutamente nel mio canale non è "normale" e lo ritengo pericoloso", continua.

La reazione

"Non è stato per nulla piacevole. Sono abituato a visionare immagini orribili, ma questo attacco mi ha certamente fatto star male. C'erano anche dei riferimenti di stupro a mia moglie, c'è un limite a tutto", ha dichiarato il giornalista. "Li ho fermati, ma qualche segnalazione al canale è arrivata ottenendo un piccolo blocco. Risolto anche quello, ho dovuto restringere le autorizzazioni nei commenti degli utenti", così Puente. "Ho già mandato tutto ai miei legali e a chi segue queste vicende per me. Vedremo come muoverci, cercando di rintracciare i colpevoli. Aggiungo che la velocità dei commenti era insolita, non "umana". Probabilmente erano account automatizzati".

"Agli autori di questo attacco non ho bisogno di dire nulla - conclude - Parleranno i fatti. Non smetterò di fare il mio lavoro".

Solidarietà

Solidarietà è arrivata dal Comitato di redazione di Open, di Enrico Mentana, con il quale Puente collabora. "Le intimidazioni nei confronti di chi fa informazione sono un’offesa gravissima inaccettabile alla libertà di stampa e alla democrazia che le istituzioni sono chiamate a proteggere", si legge in una nota.

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