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Cronaca

Salvare il torrente dalla centrale idroelettrica, la lotta del 16enne Aran per il suo "Alberone"

La petizione del giovane friulano ha già raccolto migliaia di firme contro la costruzione di una centralina idroelettrica sull'Alberone, che scorre a Savogna. Alla mobilitazione partita dal liceale hanno aderito Legambiente e Greenpeace

Sedici anni, grinta da vendere e un unico obiettivo: salvare il torrente della sua valle dalla costruzione di un impianto idroelettrico. Così Aran Cosentino, friulano residente a Savogna, si è armato di tutta la sua volontà e ha dato il via ad una raccolta firme in tutta la regione, mission a cui hanno aderito anche Legambente e Green Peace come riportato anche da Repubblica.it.

La mobilitazione

La voce di Aran Cosentino, studente del liceo artistico di Udine, vibra di entusiasmo. A soli 16 anni, è riuscito a organizzare una vera e propria mobilitazione in difesa del torrente Alberone, il corso d'acqua che scorre a fianco della sua casa di Ieronizza, frazione di Savogna, nel Friuli orientale, e che ora rischia di essere modificato, se non addirittura interrotto per un paio di chilometri, dalla costruzione di una centralina idroelettrica.

Un'opera con presa a monte e tubature fino a valle che, lo sa lui e lo sa chiunque abbia a cuore la salvaguardia del paesaggio, finirebbe per spezzare la magia di un mondo popolato non soltanto dagli animali del bosco, ma anche dalle suggestioni stesse di una natura semplicemente incontaminata.DSCN4179-760x475-2

Il caso

Armato di passione e determinazione, lo scorso inverno Aran era riuscito a imporre una prima battuta d'arresto al progetto, ancora in fase di approvazione negli uffici della Regione. Lo aveva fatto con l'aiuto dei genitori e di alcune centinaia di compaesani che, credendo a loro volta nella bontà della crociata, avevano sottoscritto la petizione predisposta dal loro giovane alfiere. La ditta, la Sunex2 srl di San Dorligo della Valle, però, non si era affatto arresa, presentando nuovamente domanda per la procedura di valutazione di impatto ambientale. A maggio, il secondo stop e la richiesta all'impresa di una serie di integrazioni al progetto. Non una bocciatura definitiva, quindi.

"Da quel momento - racconta Aran a Repubblica.it -, abbiamo assistito all'andirivieni di tecnici sul torrente. Vengono per eseguire le misurazioni. La battaglia, insomma, non è finita e noi non intendiamo abbassare la guardia, lasciando che gli interessi legati all'assegnazione degli incentivi statali per finanziare la cosiddetta "energia verde" abbiano la meglio sulla conservazione del nostro angolo di paradiso. A breve, consegneremo il nostro pacchetto di firme in Regione, a Trieste". Una grinta non comune, quella di Aran, tanto più dopo il suo ingresso nella grande famiglia degli "Earth Guardians". "Un gruppo di giovani artisti presente in tutto il mondo - spiega - e animato dal comune desiderio di difendere il pianeta e il suo patrimonio naturale".

Il premio

Il contributo di Aran, che in meno di due anni, con il Comitato "Gli amici dell'Alberone", ha ottenuto risultati come pochi - adulti e tantomeno suoi coetanei - avrebbero saputo, arriva anche dalla fotografia. L'altra sua grande passione. Intuibile, allora, l'emozione provata a maggio, a Palermo, quando una maestra della levatura di Letizia Battaglia gli ha consegnato il primo premio del concorso "Tuttomondo 2018" di Save the children. "Ho vinto con una fotografia in bianco e nero scattata vicino all'Alberone", dice, con l'orgoglio di chi sogna un giorno di poter raccontare al mondo intero, per immagini, le meraviglie del creato. La foto si intitola "Il futuro è imparare dalla natura". E questa è la lezione che Aran continuerà a predicare.

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