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Lunedì, 2 Ottobre 2023
sostegno alle famiglie

A Udine apre la casa per famiglie e bambini vulnerabili

Il programma "Pippi", attivo dal 2018, avrà una sede all'interno dell'ex caserma Osoppo e sarà inserito nel piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-23

Nel territorio di riferimento del Servizio sociale d'ambito, gestito dal Comune di Udine e che interessa in totale nove altri comuni limitrofi, sono attualmente 60 le famiglie in difficoltà che sono sostenute dal programma "Pippi" che sta per "Programma di intervento di prevenzione dell'istituzionalizzazione". Attivo dal 2018, questo modello di intervento coordinato dagli uffici del Servizio sociale d'ambito si rivolge alle famiglie in difficoltà nella gestione e nella crescita dei propri figli e delle proprie figlie ed è promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che ha identificato nell'Università di Padova l'ente di tutoraggio e formazione. "Si chiama programma e non progetto perché quest'ultimo ha un inizio e una fine, invece il programma è un lavoro continuativo con le famiglie, per la prevenzione del disagio e della vulnerabilità", racconta Nicoletta Stradi, dirigente dell'ambito socio assistenziale del Friuli Centrale. Il personale dei servizi dell'ambito impegnato nel progetto conta una ventina di persone, tra cui un'assistente sociale impegnata a tempo pieno sul progetto. 

Come funziona

Il programma punta a sostenere le famiglie in difficoltà, individuate attraverso l'azienda sanitaria e i servizi sociali, con una rete di persone e servizi in grado di far trovare loro le risorse necessarie a migliorare la loro qualità della vita, garantendo ai bambini e alle bambine le giuste condizioni di sicurezza e crescita. La fascia di età interessata va dagli 0 agli 11 anni, con un focus in particolare per i piccoli fino ai 3 anni. "Prima le attività si svolgevano un po' a caso, o nelle sedi dei soggetti fornitori o nelle sale parrocchiali o a domicilio, quando si trattava di educativa familiare", specifica Stradi. "Tra un mese, un mese e mezzo, però, inaugureremo la "Casa di Pippi", negli spazi dell'ex caserma Osoppo, dove le famiglie potranno trovare accoglienza e sentirsi finalmente parte attiva del percorso". L'obiettivo è svolgere con loro un lavoro d'equipe, attraverso una combinazione di interventi di formazione specifica di operatori e operatrici, ma anche di dispositivi studiati ad hoc, per evitare che la famiglia presenti delle carenze significative o un'assenza di risposte ai bisogni dei bambini, ai fini di ridurre il rischio di devianza e maltrattamento e il conseguente allontanamento dei bambini dal nucleo familiare d'origine. "La componente straniera, in questa sessantina di famiglie, è importante. L'estrazione è molto variabile a seconda del bisogno e del periodo", continua Stradi. "Le famiglie restano sempre protagoniste e, anche se ci sono dei tecnici che lavorano con loro, il percorso di valutazione viene effettuato assieme".

In buona sostanza, una volta che il servizio identifica le situazioni di disagio, come funziona l'attività? "Le famiglie con i loro bimbi vengono sollecitate a pensare al loro presente e, attraverso giochi da tavolo e kit predisposti dall'Università, le si aiuta ad attivare dei percorsi di consapevolezza. In questo modo, con giochi semplici, dialoghi e confronti, le persone riescono a vedersi, a riconoscersi". Oltre ai momenti di incontro, che di solito si svolgono nel tardo pomeriggio, ci sono anche i partenariati scuola-famiglia e lo strumento della vicinanza sociale. "Bisogna distinguere quest'ultima azione dall'affido, perché si tratta di piccoli gesti di supporto che le persone vivono o si trovano nelle vicinanze delle famiglie in difficoltà possono mettere in atto, anche solo ospitando per una merenda il bimbo o gesti di quotidianità", specifica Stradi. 

La nuova casa

La novità, rispetto all'attivazione in essere dal 2018, riguarda dunque l'ingresso del programma nel Pnrr e nel piano nazionale degli interventi e dei servizi sociali 2021-23 che individua nel "Pippi" il livello essenziale delle prestazioni sociali. Tramite il Pnrr verranno poi liberati oltre 211mila euro di risorse economiche che serviranno soprattutto all'apertura fisica della sede. "La palazzina del Comandante, dentro l'ex caserma Osoppo, è stata riqulificata per poter ospitare le attività legate al programma e sarà inaugurata a breve", continua Stradi. "Nell'ex caserma sorgeranno anche un asilo nido e una scuola dell'infanzia, oltre a spazi ricreativi che concorreranno a far diventare quel luogo un polo dedicato all'infanzia e alle famiglie", sottolinea l'assessore all'istruzione Federico Pirone. 

casa pippi

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