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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca

«Il virus corre, il personale si sacrifica, la direzione dell'Asufc tace»

Andrea Traunero, segretario provinciale Fp-Cgil, lancia un appello alla Direzione dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale per l'implementazione del personale sanitario

La pandemia continua a correre, anche in Friuli Venezia Giulia. «Per la Direzione dell’Azienda Sanitaria Friuli Centrale, quindi, non è più tempo di tergiversare. Se non fosse sufficiente la percezione diretta del dramma da parte degli operatori sanitari e della popolazione del territorio udinese, sono i recenti dati dell’Istituto Superiore Sanità a parlare chiaro». Comincia così l'affondo di Andrea Traunero, segretario provinciale Fp-Cgil diramato attraverso una nota stampa. 

«I numeri drammatici del Friuli Venezia Giulia Il rapporto dell’ISS del 27 gennaio ci dice che in Fvg i decessi per Covid sono stati 368 nel periodo marzo/settembre 2020 e 1.695 da ottobre 2020 a gennaio 2021: in questo ultimo trimestre in Fvg abbiamo dovuto registrare un numero di morti superiore di 4 volte e mezzo rispetto alla prima fase. Una situazione terribile! Il dato complessivo d’Italia è invece di molto inferiore – pure nella drammaticità generale della situazione – visto che la crescita nella seconda fase è stata di meno del 150%», continua Traunero.

L'appello

Il sindacato provinciale, attraverso le parole del suo segretario, chiede alla direzione dell’Azienda sanitaria Friuli Centrale «decisioni per una svolta radicale». Si denuncia soprattutto la pressione lavorativa, eccessiva rispetto all'organico. «L’azienda non può limitarsi a scaricare sul personale, già ampiamente sotto organico, tutto il peso della pandemia, delle attività ordinarie e della vaccinazione di massa che partirà quando le consegne dei vaccini andranno a regime. Il lavoro si è moltiplicato e l’organico è di fatto sempre lo stesso del periodo pre-covid. Le insufficienti assunzioni fatte sono una goccia nel mare della mole di lavoro cresciuto a dismisura».

Le domande

Traunero pone così alcune domande alla direzione ospedaliera, tenendo ferma la premessa del personale dei reparti ospedalieri e dei distretti sanitari ridotto all’osso. «Come si potranno fare i tamponi a tutti coloro che ne hanno bisogno senza imprigionarli in casa in lunghe attese? Come sarà possibile riprendere il tracciamento individuando le persone venute a contatto con i soggetti contagiati, in modo da interrompere la catena di trasmissione? Come sarà gestita la fase – decisiva per uscire dall’incubo – della vaccinazione di tutta la popolazione, a partire delle fasce più a rischio? Dove saranno creati i punti di vaccinazione? Con quali orari? Come saranno contattate le persone da vaccinare? In che modo sarà garantito il rispetto delle priorità evitando i furbetti su una questione così vitale?».

«Al momento le risposte sono a zero. Un silenzio grave. Non se lo meritano le centinaia di migliaia di persone in ansia da quasi un anno e che hanno diritto di avere risposte sulla loro salute e su quella dei loro familiari. Non se lo meritano le migliaia di operatori sanitari che da mesi e mesi si sacrificano – con turnazioni pesantissime, ferie saltate e ore di straordinario continue – in tutte le strutture sanitarie da Tolmezzo a Latisana passando per Udine, Gemona, San Daniele, Palmanova e tutti gli altri punti di cura ed assistenza», tuona Traunero.

Le richieste

La nota di Traunero si chiude con un appello diretto alla direzione aziendale «di agire da subito con assunzioni massicce, con una programmazione del piano di vaccinazioni e di tutte le attività, comunicandolo a tutta la popolazione».

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