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Venerdì, 29 Marzo 2024
Cronaca Fiumicello

#365giornisenzaGiulio, fiaccole accese a Fiumicello e in tutta Italia

I lumini si accenderanno in decine di città alle 19.41, l'ora in cui Giulio Regeni scomparve. La telefonata del premier Gentiloni, le parole del sindaco Scridel e l'appello dei genitori del ricercatore universitario

Oggi 25 gennaio 2017, siamo esattamente ad un anno trascorso dalla scomparsa di Giulio Regeni, il ricercatore friulano di Fiumicello trovato morto il 4 febbraio al Cairo, ucciso brutalmente dopo essere stato torturato. Dopo tanti appelli e un'enorme e masssiccia eco mediatico sul caso, i riflettori non si spengono nella speranza si faccia luce sulla vicenda e si dica la verità su chi lo ha ucciso e su chi siano i veri mandanti. Oggi ci saranno diverse manifestazioni alla sua memoria in tutta Italia, la principale in Friuli Venezia Giulia sarà, ovviamente, a Fiumicello. A Trieste la sede della Giunta regionale sarà illuminata di giallo. Dalla manifestazione nazionale che si sta svolgendo in queste ore a Roma all'Università La Sapienza, alle fiaccole che si accenderanno in decine di città alle 19.41, l'ora in cui Giulio Regeni  uscì dalla sua abitazione al Cairo, prima della scomparsa. La giornata di mobilitazione ha come nome l'hashtag #365giornisenzaGiulio . 

FIUMICELLO:  Paola e Claudio Regeni, i genitori di Giulio, in un'intervista pubblicata due giorni fa su Il Piccolo di Trieste, hanno annunciato la loro partecipazione al momento di raccoglimento in programma questa sera a Fiumicello. Con un saluto all'iniziativa di Amnesty a Roma, i coniugi Regeni hanno inoltre affermato di attendere dalle indagini "più che serenità, giustizia verso Giulio per la persona che rappresentava". "Quanto è emerso nel tempo grazie alla biografia di Giulio - hanno aggiunto -, è la sua forza e disponibilità umana verso gli altri. La sua costante e incessante ricerca di dialogo e confronto, con se stesso e con gli altri e la sua competenza e onestà. Sappiamo essere pazienti ma siamo inarrestabili: vogliamo la verità e la vogliamo tutta. E' stato necessario, doveroso, importante e fruttuoso il richiamo dell'ambasciatore dall'Egitto". 

E proprio questa mattina il premier Paolo Gentiloni ha contattato i genitori di Giulio, per esprimere la vicinanza del governo e fiducia nel lavoro che sta facendo la magistratura italiana, auspicando ulteriori passi avanti sulla via dell'accertamento della verità.

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