rotate-mobile
Cronaca

Alleanza Italiana Stop5G di Udine si appella all'Arpa Fvg:«Chiarisca le sue posizioni»

A seguito della nota pubblicata dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente sulla nuova tecnologia 5G, l'Alleanza chiede dei chiarimenti sui punti trattati

A pochi giorni dalla pubblicazione della nota dell'Arpa Fvg che intendeva smascherare le "fake news" riguardanti la nuova tecnologia del 5g, l'Alleanza Italiana Stop5G di Udine chiede degli ulteriori chiarimenti circa le posizioni dichiarate dall'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente.

Antenne e misurazioni

Secondo quanto descritto dall'Arpa Fvg, le antenne 5G sono definite "attive" in quanto "sono in grado di modulare il fascio in base alle necessità e alle richieste". Come fa sapere l'Arpa Fvg, queste nuove antenne "non emettono più un fascio distribuito in modo statico attorno al punto di emissione, ma sono in grado di attivare secondo necessità singoli elementi radianti (o gruppi di elementi radianti), indirizzando il segnale solo verso gli utenti in quel momento connessi". L'Alleanza, quindi, chiede all'agenzia "come è possibile misurare adeguatamente l’intensità di campo e il rispetto dei limiti di legge, e come è stato possibile farlo per le 4 antenne già autorizzate e gli altri 117 pareri positivi dichiarati sulla stampa per il Fvg". Inoltre, l'Alleanza chiede anche "Come fa Arpa a garantire il rispetto dei limiti di legge in un concerto con migliaia di giovani assiepati e collegati alla rete Internet? Come fa a farlo in una una piazza affollata con tante persone impegnate in telefonate, visione di video, invio di messaggi? O semplicemente in una riunione di lavoro all’interno di un edificio? Chiediamo come cittadini di sapere esattamente come vengono fatte queste misurazioni".

Limiti imposti

Per quanto riguarda i limiti di esposizione, raccomandati dalla Commissione internazionale per la protezione dalle radiazioni non ionizzanti (ICNIRP), l'Alleanza dichiara: "E’ fondamentale precisare che l’ICNIRP è un’ong privata che è pesantemente gravata da conflitti d'interesse, come sottolineato anche nella sentenza della Corte d’Appello di Torino del 3 dicembre 2019, relativa al ricorso di INAIL contro il sig. Romeo. Risulta infatti dalla stessa che i membri dell’ICNIRP 'hanno ricevuto, direttamente o indirettamente, finanziamenti dall’industria'".

Covid-19 e 5G

In merito, invece, alla correlazione tra Covid-19 e 5G, l'Arpa Fvg si rifà al Ministero della Salute, che insieme all'Istituto Superiore di Sanità ha confutato 10 fake news relative all'argomento Covid-19, è riportato che “Non ci sono evidenze scientifiche che indichino una correlazione tra epidemia da nuovo coronavirus e rete 5G”. L'Alleanza chiede però di osservare "due fatti: 1) Wuhan è la prima città al mondo a essere totalmente coperta dalla rete 5G, con 10.000 antenne; 2) studi raccolti da Martin Pall (professore emerito dell’università di Washington e Seattle, esperto di fama mondiale), studi raccolti dal parlamentare europeo Prof. Buchner e gli studi effettuati da Ronald Kostoff sulla Sars evidenziano l’indebolimento del sistema immunitario e la possibile esacerbazione della virulenza di qualsiasi tipo di virus a causa dei campi elettromagnetici (anche in concomitanza con altri inquinanti). Infine Luc Montagnier (medico, biologo e virologo premio Nobel per la medicina) sostiene che il 5G a Wuahan può aver contribuito al potere patogeno del virus. Non è possibile avere certezza di un nesso tra questi due aspetti, sono necessari ulteriori studi per provare l’assenza o la presenza di correlazione, la Scienza procede per teorie ed ipotesi e queste teorie sulla diffusione del virus vanno vagliate attentamente".

Nuove antenne

L'Arpa Fvg informa che la tecnologia 5G "utlizzerà prioritariamente gli attuali impianti per la telefonia mobile e generalmente non richiederà l’installazione di nuove strutture". In merito a questo punto, l'Alleanza dichiara: "Sarà necessario coprire tutto il territorio con microcelle (in aggiunta alle macrocelle = antenne classiche di telefonia) che metteranno in collegamento il frigo, il phon, il forno, la stampante, il cellulare, l’auto a guida autonoma ecc. con la rete 5G, permettendo la copertura totale del territorio. Inoltre, le frequenze più elevate (26-27 ghz) non superano gli ostacoli come i muri e neppure il fogliame degli alberi e la pioggia battente, pertanto, come affermato anche dal ricercatore Polichetti alla Commissione speciale inquinamento elettromagnetico di Udine, saranno necessarie molte piccole antenne su tutto il territorio. Anche il rapporto del Parlamento Europeo specifica che il territorio sarà coperto da microcelle con un area di copertura ciascuna da 20 a 150 mt, questo implicherà circa 800 piccole stazioni radio base per km2. Ci stupisce davvero molto che Arpa Fvg non sia a conoscenza di questi aspetti fondanti di questa nuova tecnologia!".

Gli studi

L'Istituto Superiore di Sanità sostiene che “Ad oggi, e dopo molte ricerche effettuate, nessun effetto negativo sulla salute è stato collegato in modo causale all'esposizione alle tecnologie wireless”. L'Arpa Fvg, in un suo articolo, dà dei consigli anche sull'utilizzo dei dispositivi elettronici e sul Wi-Fi di casa. A questo proposito, l'Alleanza sostiene: "La stessa tecnologia 5G prevede di far arrivare la connessione via cavo fino alla microcella (un palo della luce, un tombino, ecc) e poi utilizzare sistemi wireless per la comunicazione con i dispositivi (cellulare, frigo, forno, stampante, ecc). Riguardo il wi-fi che utilizza le frequenze di 2,45 ghz e 5 ghz esistono diversi studi che rilevano i danni per la salute umana, il prof. Martin Pall nel 2018 ha raccolto 23 studi che evidenziano: danni al DNA spermatico e infertilità maschile, stress ossidativo, cambiamenti neuropsichiatrici, per i feti esposti in fase prenatale alterazioni dello sviluppo, apoptosi (morte cellulare programmata), danno al DNA cellulare, cambiamenti endocrini, disturbi del sonno, alterazioni cardiache (tra gli altri nomi Atasoy et al. 2013, Shokri et al. 2015, Dadsag et. Al 2015, Avendano et al. 2012, Ozorak et al. 2013, Aynali et al. 2013, Maganioti et al. 2010, Othman et al. 2017 ecc). L’associazione A.M.I.C.A. nel 2013 ha effettuato studi su cellule esposte alle frequenze di wi-fi nelle scuole e biblioteche italiane, rilevando una media di 0,65 V/m di intensità di campo (n.b. il limite di legge per le antenne SRB è di 6 V/m!), trovando nella maggior parte dei campioni esposti effetti di alterazione della proliferazione cellulare. Ci chiediamo pertanto come mai Arpa e Istituto Superiore di Sanità affermino con tale certezza l’inesistenza di danni provocati da tecnologie wireless".

Frequenze

Arpa Fvg afferma che le frequenza più elevate previste per il 5G saranno di 26 GHz, e che queste non sono pericolose e che "l’associazione tra aumento della frequenza e maggiore pericolosità delle radiazioni non è corretta, basti pensare, ad esempio, alla luce visibile, anch’essa una radiazione elettromagnetica, che ha frequenze oltre 10.000 volte più elevate di quelle del 5G“. Per l'Alleanza, "Oggi viviamo in un mondo in cui il fondo naturale del campo elettromagnetico è aumentato a causa dei campi elettromagnetici artificiali di un miliardo di miliardi di volte, questo in circa un secolo nella storia dell’uomo sulla Terra. Risulta difficile pensare che l’essere umano possa adattarsi a questa differenza di campo così rapidamente, secondo gli esperti un passo evolutivo di questo tipo richiede circa 500 generazioni! Inoltre ci preme precisare che gli studi sulle frequenze previste per il 5G sono pochissimi, tanto che l’ANSES, un’istituzione pubblica francese (L'Agenzia francese per la salute e la sicurezza alimentare, ambientale e occupazionale) afferma 'Per quanto riguarda la banda da 3,5 GHz, [...] l'analisi della selezione di queste pubblicazioni ha evidenziato una carenza significativa o addirittura l'assenza di dati relativi ai potenziali effetti biologici e sulla salute relativamente alle bande di frequenza considerate'. Inoltre ha raccomandato di approfondire la ricerca, tra gli altri, 'sugli effetti biologici delle onde millimetriche, in particolare sui tessuti epiteliali che sono i tessuti direttamente esposti a questo tipo di onda; in particolare gli effetti sulla cornea e sulle terminazioni nervose della pelle'. Sottolineiamo che il rapporto Bioinitiative raccoglie 3000 studi analizzati da 29 scienziati indipendenti provenienti da 10 Paesi diversi che riconoscono i danni biologici provocati dalle radiofrequenze (associazione formata da dieci scienziati in possesso di titoli medici (MD), 21 dottorati di ricerca e tre MsC, MA o MPH. Tra gli autori ci sono tre ex presidenti della Bioelectromagnetics Society e cinque membri a pieno titolo della BEMS). Il limite proposto da questi scienziati in conclusione al rapporto è di 0.03/0.05 V/m. Aggiungiamo che il Consiglio d’Europa nel 2011 ha raccomandato per esposizioni nel medio termine 0.6 V/m e nel lungo 0.2 V/m negli ambienti interni. Tenendo conto della somma delle tecnologie precedenti con la tecnologia 5G i livelli di esposizione saranno ben oltre i valori raccomandati da questi organismi (n.b. in Italia oggi vige il valore di attenzione e l’obiettivo di qualità per le antenne SRB è di 6 V/m, decisamente maggiore) L’implementazione della tecnologia 5G è una grande minaccia per tutti gli esseri umani e per l’ambiente. Il 5G per la parte delle frequenze più elevate (3,6-3,8 ghz e 26,5-27,5 ghz) e la distribuzione capillare delle antenne (micro e macrocelle) sul 100% del territorio nazionale è una tecnologia assolutamente sconosciuta, sono necessari ulteriori studi e sperimentazioni. La scienza è complessa per questo il dibattito scientifico è fondamentale. Nonostante ciò le installazioni di antenne in tutta Italia proseguono incessantemente anche in questo momento così delicato per la salute della popolazione".

"Chiediamo pertanto ai gestori che ci sottoscrivano nero su bianco che le radiazioni emesse dai loro impianti sono sicure nel loro utilizzo e prive di effetti sanitari sulla popolazione esposta (inclusi donne incinte, neonati, bambini, portatori di device elettromedicali, ecc)".

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Alleanza Italiana Stop5G di Udine si appella all'Arpa Fvg:«Chiarisca le sue posizioni»

UdineToday è in caricamento