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Cronaca

«È allarme siccità in Friuli Venezia Giulia»

Le valutazioni del Consorzio bonifica pianura friulana considerando la totale assenza di precipitazioni durante il mese di dicembre  

È allarme siccità, in Friuli Venezia Giulia, in questo atipico inverno privo di piogge, peggio del mai dimenticato 2012. La questione è posta dal Consorzio di Bonifica Pianura Friulana. L’assenza completa di precipitazioni dello scorso mese di dicembre, che sta proseguendo anche in questi primi giorni di gennaio, risulta ancor più gravosa rispetto alla situazione del già difficile di 4 anni fa. A testimonianza di quanto sostenuto alcuni dati delle stazioni di Enemonzo e Gemona del Friuli.

METEO: IMPERVERSA IL GELO MA LA PIOGGIA NON ARRIVA

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LO STORICO. Tra ottobre e dicembre 2011 - nella stazione di Enemonzo - erano state rilevate precipitazioni cumulate pari a 419,5 mm, mentre nel 2016 il valore ammontava a 293,3, rispetto a una media di 709,6 mm. Analogamente, per la stazione di Gemona del Friuli, tra ottobre e dicembre 2011 il dato era pari a 440 mm, mentre nel 2016 il valore ammontava a 413 (peraltro influenzato da un evento intenso del 5 novembre che ha apportato circa 90 mm di pioggia), rispetto a una media di 673,7 mm.

LO STATO ATTUALE. Le minori precipitazioni rispetto alle medie dei mesi di ottobre e novembre e la completa assenza di precipitazioni di dicembre, accompagnate da temperature basse per numerosi giorni consecutivi, ha pertanto generato l’attuale situazione di crisi che, come detto, è paragonabile (se non peggiorativa) rispetto all’inverno 2012. Nel periodo siccitoso a cavallo tra il 2011 e il 2012 non c’era stato alcun mese privo di precipitazioni; a seguito di un mese di febbraio 2012 particolarmente secco (con precipitazioni di 5-10 mm rilevate presso le stazioni di Gemona del Friuli ed Enemonzo), si era manifestata la situazione di crisi, ma nei mesi precedenti le precipitazioni, seppur nettamente inferiori alla media, non erano mancate.

I PERICOLI. Le attuali esigenze irrigue sono per ora limitate ad alcune aziende con produzione in serra di colture orticole. Non è possibile escludere che nel breve termine, specie in caso di aumenti della temperatura, possano emergere ulteriori esigenze connesse a colture orticole e a colture vernine. La messa in asciutta di condotte, o canali che servono tali aziende o comunque una forte riduzione del tirante idraulico tale da compromettere la possibilità di prelievo, può arrecare pesanti danni alle aziende. Inoltre, forti escursioni del livello dei canali nel periodo invernale possono arrecare danni a sponde e argini che potrebbero compromettere la stagione irrigua 2017.

DERIVAZIONI ANDREUZZA ED AONEDIS. Attualmente la portata derivata ad Ospedaletto è inferiore a 11 m3/s, rispetto ad una portata di competenza di 18,4 m3/s. Presso il nodo di Andreuzza la portata del canale principale è pari a 16,2 m3/s, rispetto ad una portata di competenza di 21,5 m3/s. Presso la presa di Aonedis la portata derivata per la roggia di Carpacco-Codroipo è pari a 2,4 m3/s. La roggia di Carpacco – Codroipo non ha alcuna attinenza al sistema derivatorio Ledra-Tagliamento, fatta salva una interconnessione a Pozzo di Codroipo ove la roggia interseca la parte terminale del Canale di Giavons.

SITUAZIONE DELLE ROGGE A UDINE. Presso la presa di Zompitta si sta manifestando una similare situazione di deficit idrico. Attualmente la derivazione complessiva delle rogge di Udine, Palma e Cividina ammonta complessivamente a circa 2,6 m3/s, rispetto alla portata media invernale di 3,2 m3/s. Il calo della derivazione rende ancor più strategica l’interconnessione con il canale di San Gottardo, appartenente al sistema derivatorio Ledra - Tagliamento.

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