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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

91mila i pensionati friulani costretti a vivere con meno di 1000 euro

Allarme della Cgil Fvg per l'emergenza redditi in regione. “Forte disagio per famiglie monoreddito, anziani soli e donne. Le priorità? Rivalutare le pensioni, estendere la 14a, tasse più basse e rafforzare welfare sul territorio” afferma il segretario generale Spi-Cgil Roberto Treu

La fotografia reale dello stato in cui versano i pensionati del Friuli Venezia Giulia si evince in modo chiaro dai dati sui redditi pensionistici 2020, diffusi dall’Inps nazionale. Secondo il segretario generale del sindacato pensionati Cgil del Friuli Venezia Giulia Roberto Treu questi risultati "rendono giustizia rispetto a tante illazioni e a troppi luoghi comuni,mettendo in evidenza la reale situazione dei pensionati nel nostro Paese e nella nostra regione".

I risultati

Guardando ai dati Inps, in Friuli Venezia Giulia ci sono 355mila pensionati di cui 26 per cento, 91mila soggetti, si collocano sotto la soglia dei mille euro mensili di reddito (tredicesima inclusa): più di uno su quattro, quindi. Quasi la metà, il 47 per cento, percepisce redditi non superiori ai 1.500 euro mensili. "Numeri – commenta ancora Treu – che confermano come decine di migliaia di pensionati, in particolare le donne e quelli appartenenti a nuclei monoreddito, siano fortemente esposti al rischio di povertà o disagio sociale". Se complessivamente i dati del Friuli Venezia Giulia evidenziano valori migliori rispetto al quadro nazionale, con un reddito annuo medio complessivo di 20.913 euro contro i 19.181 euro di valore medio nazionale, l’emergenza redditi ha un forte impatto anche tra i pensionati della nostra regione. Soprattutto tra le donne: tra le pensionate, infatti, la percentuale di quelle costrette a vivere con meno di 1.000 ero lordi sale al 35 per cento e il reddito medio è inferiore ai 1.500 euro lordi mensili. Il segretario generale continua: "Da qui, il rinnovato impegno dei sindacati pensionati sull’esigenza di un sistema che garantisca l’effettiva rivalutazione delle pensioni e di una riforma organica della previdenza, non più rinviabile. E per quanto riguarda il fisco, l’impegno per una legge finanziaria che riduca le tasse e tuteli in maniera più incisiva e con risorse adeguate i redditi bassi e medi di lavoratori e pensionati, rispetto all’attuale manovra del Governo, inadeguata e insufficiente". Conclude Treu: "Allo stesso tempo va sostenuto un processo di riforma del welfare che punti sul rafforzamento dell’assistenza domiciliare e dei servizi socio sanitari sul territorio, invertendo la tendenza negativa che ha imboccato in questi ultimi anni la nostra Regione. Di fronte a queste inadeguatezze, la risposta del sindacato sarà decisa e unitaria".

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