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L'AGCI Friuli Venezia Giulia a favore delle liberalizzazioni

Lo precisa in una nota il presidente Cisilino, convinto che le riforme che il governo sta mettendo in atto possano migliorare il modello economico attuale

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

Il presidente di Agci del Friuli Venezia Giulia, Adino Cisilino, accoglie con favore le annunciate liberalizzazioni del governo nazionale che anche a livello locale potranno portare benefici per la dinamicità del mercato e gli interessi dei cittadini.
“Le liberalizzazioni – ha detto intervenendo nell’ultimo consiglio direttivo dell’Associazione - non sono altro che un nuovo modo di aprire il mercato con un razionale riassetto dei possibili monopoli”.

Cisilino, già dieci anni fa cioè nel 2002 quando sedeva sui banchi del Consiglio regionale, era stato primo firmatario di una proposta di legge riguardante la liberalizzazione delle farmacie in Friuli Venezia Giulia.

“In troppi settori, purtroppo, si è passati soltanto da un monopolio storico a oligopoli o semplici posizioni dominanti, senza giungere a una vera e matura liberalizzazione – ha aggiunto Cisilino – l’ondata di provvedimenti annunciati dal governo Monti può portare non soltanto a una concorrenza che consenta minori spese per i cittadini, ma addirittura aprire nuovi spazi di iniziativa economica per il modello cooperativo”.

Ecco esempi concreti: cooperative di professionisti e cooperative di consumo energetico. Il modello mutualistico, inoltre, come già dimostrato in oltre un secolo di storia, basti pensare alle latterie turnarie o alle cooperative di consumo nei territorio montani, può dare risposte in quelle zone e in quei segmenti di mercato in cui i grandi gruppi aziendali non ritengono più remunerativo continuare a operare.

“La crisi e il periodo di sacrifici che ci attende impone a ripensare il modello economico che ha prevalso negli ultimi vent’anni – ha concluso Cisilino – una via di uscita può essere proprio la cooperazione e l’imprenditorialità mutualistico, soprattutto nel 2012 visto che l’Onu lo ha proclamato Anno internazionale delle cooperative. Il mondo della cooperazione, quindi, è pronto a passare ai fatti”.

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