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Cronaca

Adolescente in fuga da casa, il disagio della mamma

Una storia come tante altre, di una madre preoccupata per la scomparsa della figlia, fuori da casa una settimana. Insieme ad una amica era arrivata fino a Bologna, dove ha affittato una stanza d'albergo senza documenti

Sono sempre di più i minorenni che scappano di casa. Spesso non è altro che un gesto tipico dell'adolescenza, una sorta di ribellione, fatto sta che le forze dell'ordine raccolgono almeno una denuncia di scomparsa a settimana. Nella maggior parte dei casi la vicenda si conclude con il ritrovamento dei fuggitivi e altre volte i ragazzi rientrano a casa spontaneamente. Dietro quella che può sembrare una semplice bravata, c'è una grande sofferenza da parte dei genitori e giorni di indagini per le forze dell'ordine, che sono costretti a vagliare tutte le piste. Una di queste mamme ha deciso di raccontare la sua storia, in forma anonima, per condividere la sua esperienza con altri genitori.

“Mia figlia quindicenne – ha raccontato la donna al Messaggero Veneto – è scappata di casa la scorsa settimana. Con la complicità di un'amica è riuscita ad arrivare fino a Bologna, dove ha trascorso la notte in albergo e poi dopo una settimana è tornata a casa. Già dalla sera prima della fuga avevo notato comportamenti insoliti, poi quando sono rientrata a casa e ho visto il disordine nella camera, i vestiti sparsi e la valigia sparita, ho capito che era scappata. La sua amica, più grande di lei di un anno, l'ha incoraggiata e forse condizionata – continua – ci vogliamo un gran bene, ma il nostro rapporto è molto difficile, anche perché viviamo da sole. Quel giorno mia figlia non era arrabbiata con me. Mi ha poi spiegato che aveva avuto qualche problema nel suo gruppo di amici e ha deciso di fuggire dai problemi, invece che affrontarli in maniera costruttiva. In questi giorni non mi sono mai data per vinta, l'ho cercata ovunque in giro in bicicletta per la città, ho provato a ricostruire i suoi movimenti e ho collaborato attivamente con le forze dell'ordine per ritrovare mia figlia. Sono stati giorni difficili per me, non ho dormito, ho trascurato il mio lavoro, ma non mi sono mai persa d'animo, anche perché fortunatamente mia figlia ogni tanto mi rassicurava, scrivendomi un messaggio: sto bene, non preoccuparti”.

Dopo giorni di ricerche, le due ragazze sono state individuate dai Carabinieri di Udine. “Avevano affittato una stanza d'albergo a Bologna – spiega – e questo mi ha fatto riflettere. Nonostante la legge, i minorenni sono in grado di fare tutto: comprare alcol, sigarette, persino affittare una stanza d'albergo senza documenti, spesso manca un controllo più severo anche dall'altra parte. In passato mi sono rivolta al Sert – dice – perché casi simili vanno seguiti. A volte basterebbe così poco, al di là del ruolo educativo che deve svolgere ogni genitore. Magari un centro di aggregazione, dove trovarsi il pomeriggio con i propri coetanei, seguiti da esperti, assistenti sociali ed educatori, che sanno fronteggiare situazioni simili. In questi due anni difficili con mia figlia adolescente ho conosciuto assistenti, agenti ed esperti tutti molto professionali, competenti e tenaci purtroppo vedo che sono sempre più oberati di lavoro e hanno sempre meno soldi per svolgere il loro lavoro. Forse ci vorrebbe una rete, per coinvolgere questi ragazzi al di fuori dell'ambiente scolastico e familiare in maniera costruttiva”.

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