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Cronaca

Acquacoltura: in arrivo 300 mila euro per la sostenibilità ambientale

Le domande delle imprese interessate dovranno pervenire alla Regione entro l'1 luglio

La Giunta regionale, su proposta dell'assessore alle risorse agroalimentari e forestali Stefano Zannier, ha approvato il bando Feamp, misura 2.54 "Prestazioni di servizi ambientali da parte dell'acquacoltura", dotato di quasi 300 mila euro, che si prefigge di compensare le perdite di reddito delle piccole e medie imprese dell'acquacoltura operanti nel settore dell'allevamento ittico estensivo nelle valli da pesca comprese nel sito Natura 2000 della laguna di Grado e di Marano

"Il bando - precisa Zannier - è stato definito dalla Regione secondo le indicazioni comunitarie e dell'Autorità di gestione nazionale; purtroppo tali indicazioni non hanno tenuto conto delle osservazioni e dei suggerimenti che la Regione aveva a suo tempo fornito al Ministero competente e che non sono state recepite: pertanto ci dovremo attendere una scarsa partecipazione delle aziende a questa opportunità, perché saranno poche le imprese lagunari a poter rispettare le condizioni di ammissibilità".

"Ci attendevamo - aggiunge l'assessore - che sulla base delle nostre indicazioni il bando avrebbe potuto concorrere a dare effettivo ristoro a una delle realtà dell'economia lagunare che svolgono un ruolo importante per la salvaguardia e la valorizzazione dell'ecosistema delle zone umide. Qualora si verificasse la scarsa riuscita della misura, ciò sarebbe la riprova che le nostre richieste non erano campate in aria".

Il bando riguarda l'articolo 54 del regolamento CE 508 del 2014 FEAMP 2014-2020 che prevede infatti la compensazione del reddito per le imprese che utilizzano metodi di acquacoltura compatibili con le esigenze ambientali e con la salvaguardia dell'ecosistema nel sito Natura 2000 della laguna.

Si tratta di imprese che operano in presenza di ambienti naturali autoctoni e sono tenute alla gestione dei livelli idrici per la
tutela della fauna nidificante. In queste valli da pesca, le aziende che operano nell'acquacoltura sono infatti obbligate a evitare la gestione della vegetazione nei periodi di nidificazione, e si debbono attenere alla regolamentazione specifica delle attività di caccia.  Il calcolo della compensazione del mancato reddito, prevede un massimale del 30 per cento del fatturato 2019 di ciascuna impresa, parametrato, caso per caso, rispetto agli elementi ambientali presenti e confermati dal Servizio biodiversità.

I parametri ambientali incidono direttamente sull'entità della compensazione, sono legati alla presenza e nidificazione delle
specie di avifauna prestabilite e sono già calcolati nella predisposizione del bando per le diverse aree e valli da pesca
della laguna. Le domande delle imprese interessate dovranno pervenire alla Regione entro l'1 luglio.

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