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Giovedì, 25 Aprile 2024
allarme inquinamento idrico

Batterio nelle acque domestiche in Friuli: i risultati del monitoraggio dell'Arpa Fvg

Non c’è alcun allarme inquinamento nel Tagliamento, nei fiumi o nelle acque di falda del Friuli Venezia Giulia

Nessun allarme inquinamento nel Tagliamento, nei fiumi o nelle acque di falda del Friuli Venezia Giulia: lo precisa l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente (Arpa FVG) in seguito alla diffusione nei giorni scorsi di alcuni servizi sullo stato di qualità delle acque regionali.

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Controlli

Arpa Fvg effettua la classificazione dei corpi idrici regionali ai sensi delle direttive comunitarie e nazionale: queste normative prevedono l’attribuzione di un indice di qualità chimica ed ecologica a conclusione di un ciclo di monitoraggio della durata di sei anni, l’ultimo dei quali si è concluso nel 2019 (risultati pubblicati sul sito Arpa Fvg nel 2021). Le conclusioni dei monitoraggi evidenziano che non c’è alcuna emergenza, tenendo anche conto che il legislatore ha fissato recentemente dei limiti molto più restrittivi rispetto agli anni precedenti. Lo dimostrano i numeri, nel sessennio 2014-2019:

  • il 91% delle 200 stazioni di monitoraggio poste lungo i fiumi regionali presentano uno stato di qualità chimica “buono” (9% classificato come “non buono”)
  • il 54% delle 328 stazioni monitorate presentano uno stato ecologico “buono” o “elevato”, il 30% è “sufficiente”, il rimanete “scarso” o “cattivo”

Questi risultati sono rassicuranti anche in confronto con la media europea che indica nel 40% (circa) i corpi idrici classificati con “buono” o “elevato” (fonte EEA – Agenzia Europea dell’Ambiente).

Normativa comunitaria

La normativa comunitaria prevede per ogni corpo idrico (tratto di fiume o falda con caratteristiche omogenee) il raggiungimento di un obiettivo di “stato di qualità buono” al 2027. Qualora non venisse raggiunto l’obiettivo vanno individuate delle misure di miglioramento. Per questo, i dati Arpa Fvg sono confluiti nel nuovo Piano di gestione delle acque del bacino delle Alpi orientali approvato dalla commissione interministeriale a gennaio del 2022 che contiene anche le misure di miglioramento individuate dalla Regione Friuli Venezia Giulia (autorità competente) per i corpi idrici in stato non buono o a rischio. Per quanto riguarda le segnalazioni dei giorni scorsi, al fine di evitare allarmismo, Arpa Fvg precisa:

Acque superficiali 

  • in alcuni corpi idrici viene superato il limite di legge (SQA, Standard di Qualità) per il Benzo(a)pirene, un idrocarburo policiclico aromatico ubiquitario in regione, la cui presenza è probabilmente dovuta alle ricadute dei residui della combustione della legna per il riscaldamento (nelle zone montane) o al traffico stradale (in pianura). Va precisato tuttavia che per tale sostanza il valore di SQA è stato recentemente abbassato a 1,7x10-4 microgrammi/litro mentre in precedenza era molto superiore (due ordini di grandezza).
  • per il fiume Tagliamento non c’è nessun allarme rosso. Su 10 stazioni di monitoraggio chimico, due presentano criticità: la stazione di San Daniele del Friuli (loc. Cornino) per il Benzo(a)pirene (vedi paragrafo precedente) e la stazione di San Vito al Tagliamento (loc. ZIPR) per la presenza di organostannici (sono in corso approfondimenti per accertare l’origine e le cause).
  • per quanto riguarda il Fiume Slizza, su due delle quattro stazioni di monitoraggio presentano uno stato chimico “non buono” per la presenza di piombo e cadmio. Ciò è da mettere in relazione alla presenza di rocce ricche di questi metalli e alla intensa attività estrattiva praticata nel sito minerario di Cave del Predil fino all’ultimo decennio del secolo scorso.

Acque sotterranee

Per quanto riguarda le acque sotterranee, va specificato che l’impatto principale interessa maggiormente la Bassa Pianura e la falda freatica (la falda più superficiale) mentre lo stato di qualità delle falde artesiane profonde (Arpa monitora tre livelli diversi) è decisamente migliore. Inoltre, le criticità sono principalmente legate alla presenza di diserbanti e pesticidi (o loro metaboliti) tra cui la DACT (derivata principalmente dalla degradazione dell’atrazina e definitivamente vietata dal 1992). Le analisi Arpa Fvg evidenziano una situazione sotto controllo e un trend delle concentrazioni in diminuzione costante. L’Agenzia regionale per l’ambiente ha già effettuato più di 300 uscite prelevando oltre 750 campioni di acqua e più di 250 campioni biologici.

Arpa Fvg dispone di un laboratorio ad alte prestazioni in grado di rilevare “in profondità” le sostanze immesse nell’ambiente, comprese le cosiddette sostanze “emergenti” che saranno oggetto di approfondimento nei prossimi anni.

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