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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Cinghiali: abbattuti più di 250 dall'inizio dell'anno

Ci vuole un vertice urgente sulla caccia secondo la Provincia, per delineare un piano sugli abbattimenti. Intanto si parla dell'anticipo della stagione, mentre le aziende chiedono i danni per le coltivazioni rovinate

Annuncia un vertice urgente con i direttori di riserva l’assessore provinciale alla Caccia e Pesca, Marco Quai, con l’obiettivo di definire con urgenza un piano significativo di abbattimenti dei cinghiali. Dopo il primo incontro organizzato il 2 settembre nella sede di Palazzo Belgrado con i presidenti dei distretti per intensificare il prelievo dei cinghiali e l’abbattimento, adesso si annuncia la ‘fase 2’ della contromossa per limitare i danni provocati da questi animali che stanno arrivando in città ed intensificare le battute di caccia. Fino all’agosto di quest’anno nel territorio provinciale sono stati abbattuti 259 capi, nei mesi autunnali si dovrebbe aver superato i ben oltre 300 capi, alla luce anche delle direttive impartite dall’assessore all’inizio di settembre per sensibilizzare i cacciatori. Com’è noto il cinghiale è cacciabile tutto l’anno (dal 15 maggio al 15 gennaio), sia attraverso la caccia tradizionale sia attraverso quella di selezione, ma dal prossimo anno la Provincia – annuncia Quai – autorizzerà l’anticipo della stagione venatoria in concomitanza con le semine primaverili. L’assessore sta studiando anche nuove modalità efficienti per assicurare il recupero della fauna selvatica h24, visto che il personale del Servizio faunistico, composto da due dipendenti, non è in grado di assolvere continuativamente a questo impegno, pertanto “ho già preso contatti con Federcaccia in modo da delegare il compito del recupero ai volontari, progetto che potrebbe partire già a inizio anno”.

Per quanto riguarda i danni alle attività agricole causati da cinghiali ammontano, da gennaio a tutt’oggi, a 35 le richieste riconosciute corrette ai sensi del regolamento provinciale per un importo richiesto di 66 mila 116 euro (questa somma verrà verificata e rideterminata in sede di liquidazione tenendo conto dei sopralluoghi eventualmente effettuati e del raffronto con i valori riconosciuti dai prezziari della Camera di Commercio e dell’Ispettorato Provinciale dell’agricoltura); mentre 28 sono gli incidenti ai veicoli causati da cinghiali e altrettante sono le richieste di indennizzo per un valore complessivo pari a 83 mila 778. L’assessore sta mappando i siti nei quali si verificano più frequentemente gli incidenti provocati dai cinghiali anche per definire interventi puntuali.

Un’altra questione allo studio dell’assessore, che il 14 novembre ha partecipato nella sede della Regione a Udine con i suoi omologhi delle altre tre province, è la destinazione del cinghiale abbattuto: per snellire le pratiche ordinarie, la Provincia di Udine caldeggia l’avvio dei corsi per ‘cacciatore formato’ (l’organizzazione dei corsi compete al Servizio sanitario) in base al regolamento comunitario 853/2004: il ‘cacciatore formato’ fa parte di un protocollo operativo che consente un’analisi certificata delle carcasse della selvaggina ottenuta dal prelievo degli ungulati selvatici. Con questa certificazione, in sostanza, si agevola l’analisi di controllo per l’eventuale commercializzazione, anche se ciò non può di certo sostituirsi al necessario passaggio in un Centro di trasformazione delle carni. Sul versante della Carnia, la Provincia ha finanziato con oltre 22 mila euro i 5 progetti straordinari di abbattimento cinghiali (57 i cinghiali abbattuti fra Forgaria, Trasasghis, Preone, Enemonzo, Socchieve): l’incremento dei prelievi è pari al 300 per cento rispetto al 2012 su certe riserve coinvolte.

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