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Martedì, 23 Aprile 2024
Cronaca

Il friulano Aran Cosentino nella "Changeneration" del Premio Mazzotti

Valorizzare territori e cultura anche attraverso le voci dei giovani che oggi si impegnano nella lotta al cambiamento climatico e allo spreco. Il 17enne Aran Cosentino (e il suo torrente Alberone) inserito nella classifica della Changeneration insieme a giovani da tutto il mondo

Ragazzi che cambiano il mondo, giovani attivisti che un po’ già lo hanno cambiato e che sono destinati a farlo. C'è anche un friulano nella Changeneration, la generazione del cambiamento del premio Gambrinus Giuseppe Mazzotti. Si tratta di Aran Cosentino divenuto famoso per aver difeso da sempre il torrente Alberone.

Il premio

La cultura come materia viva, da leggere, da raccontare, da incontrare, da difendere e valorizzare. È questo lo spirito che anima il Premio Gambrinus “Giuseppe Mazzotti”. Un premio creato per onorare la memoria di un uomo che dedicò tutta la vita alla ricerca della bellezza e alla divulgazione del sapere. Dedicato, oggi, a tutti coloro che ne condividono valori e principi: l’amore per il proprio territorio, innanzitutto, per la sua storia, il suo presente e il suo futuro. La difesa e la valorizzazione del patrimonio storico, artistico, culturale, enogastronomico e etnoantropologico. L’attenzione per l’ambiente, il paesaggio e la loro salvaguardia. Il desiderio di conoscenza unito alla curiosità di esplorare il mondo da una prospettiva nuova e dal punto di vista altrui.

È con questo spirito che l’Associazione “Premio Letterario Giuseppe Mazzotti” si impegna a selezionare e a dare visibilità a opere e autori che si sono particolarmente distinti nelle aree inerenti le Sezioni del Premio, oltre a portare avanti l’opera di Mazzotti attraverso iniziative di sensibilizzazione e partecipazione attiva per la difesa e la valorizzazione delle tematiche a lui care.

Un grazie  per questi giovani si deve anche a Greta Thunberg perché oltre a essere riuscita a far ascoltare le sue idee ha rivelato al mondo adulto – europeo, ma soprattutto italiano – l’esistenza di un enorme movimento di giovani impegnati attivamente nel cambiare davvero il mondo.

Aran Cosentino 

Aran Cosentino vive in un piccolo comune friulano al confine con la Slovenia, Savogna.

A 14 anni, scopre per caso su internet che una società intende costruire un mini impianto idroelettrico sul vicino torrente Alberone.

Quello che non convince Aran è l’utilità della piccola centrale elettrica, considerata la portata modesta e irregolare del torrente. In più, l’Alberone è uno dei pochi torrenti incontaminati dell’arco alpino, “casa” per molte specie protette.

Fonda quindi un gruppo Facebook e poi un comitato locale, gli “Amici del torrente Alberone”, composto al principio dagli abitanti del territorio, fino a quel momento ignari dell’esistenza del progetto regionale.

Coinvolge nella sua battaglia anche altri comitati dell’arco alpino e associazioni ambientaliste come il WWF e Legambiente. Grazie al loro supporto, viene presentata alla Regione una petizione che dimostra l’impatto ambientale e la scarsa utilità della centrale.

Aran vince la sua – prima – battaglia e Legambiente lo premia nel 2017 con il riconoscimento “Bandiera verde – Buona pratica nel territorio alpino”.

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