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Giovedì, 18 Aprile 2024
Cronaca

Pensione: la Cgil scettica sui numeri del governo

Pezzetta: «Risultati comunque bassi rispetto agli obiettivi. In 800 dal Fvg al corteo di Torino»

Poco più di 4mila lavoratori a livello nazionale e meno di 100 in Friuli Venezia Giulia. Questa, di molto inferiore agli oltre 14mila previsti dal Governo, la platea che nel 2019 sarà esentata dall’aumento dell’età pensionabile. A ribadirlo, dopo il direttivo di giovedì scorso e le stime rese note dal Governo, il segretario regionale Villiam Pezzetta. «Anche nel caso dell’Ape social e dei lavoratori precoci – dichiara Pezzetta – la platea effettive è risultata molto inferiore rispetto alle stime iniziali. Ci auguriamo che i conti stavolta si avvicinino maggiormente alla realtà, ma saremmo in ogni caso di fronte a un intervento molto inferiore rispetto all’esigenza di rendere più flessibile la riforma Fornero, anche per rilanciare l’occupazione giovanile e nell’ottica di una maggiore tutela previdenziale delle donne, aspetto questo che resta totalmente demandato alle modifiche all’Ape social piuttosto che entrare nel ragionamento complessivo sull’età pensionabile».

La mobilitazione Cgil

Queste, nel merito, le principali ragioni che hanno portato la Cgil a scegliere, da sola, la strada della mobilitazione, con una data già fissata per sabato 2 dicembre, quando si terranno cinque manifestazioni a livello nazionale: Torino per il nord Italia, con una massiccia partecipazione annunciata anche dal Friuli Venezia Giulia, Roma, Bari, Cagliari e Palermo per il centro, il sud e le isole.

Impatto minino

 «Il risultato del lungo confronto sulla previdenza, cifre alla mano, è fortemente inferiore alle aspettative e alle richieste che avevamo avanzato assieme a Cgil, Cisl e Uil. Così come è deludente il bilancio delle principali misure che erano state messe in campo in attuazione della fase 1 del confronto, chiusa nel 2016, in particolare riguardo ad Ape social e lavoratori precoci», ribadisce Pezzetta, ricordando che al 15 ottobre risultavano accolte soltanto 21mila delle 66mila domande presentate a livello nazionale, a fronte di una platea attesa di 60mila beneficiari per il 2017, e 453 su 1.346 a livello regionale, di cui 247 di Ape social e 206 di precoci, «e senza alcuna garanzia, come ha avuto modo di precisare l’Inps, di un consistente recupero sulle domande dopo il riesame in corso».

Ottocento dal Fvg

 Se è vero che la proposta di accordo prospetta un’estensione dell’Ape social e apre all’ipotesi di un nuovo confronto sui temi dell’aspettativa di vita, della separazione tra assistenza e previdenza, sulla gran parte di questi temi non esiste alcun impegno di spesa concreto. Troppo poco di fronte alle richieste della Cgil, che puntava anche a un maggiore tutela previdenziale per le donne e la maternità, e in genere a un’azione più incisiva per ridurre l’impatto della riforma Fornero non asolo sul sistema previdenziale ma anche sull’occupazione giovanile, quella che ha pagato maggiormente le conseguenze della crisi. Anche in Friuli Venezia Giulia. Si spiega così una mobilitazione che si annuncia massiccia anche dalla nostra regione, che il 2 dicembre porterà a Torino non meno di 16 pullman, per una presenza stimata di almeno 800 persone.

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