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Moria di siepi di lauro per colpa della cocciniglia, come eliminarla in modo naturale

Chi passa ad esempio per le strade di Lignano in questo periodo, in particolare nella zona di Riviera, si accorge che moltissime siepi di lauro sono secche. Non bastava la siccità: il problema si chiama cocciniglia

Chi passa per le strade di Lignano in questo periodo, in particolare nella zona di Riviera, si accorge che moltissime siepi di lauro sono secche. Se, all'inizio, si poteva pensare a un problema di siccità, in realtà il problema che sta affliggendo molti proprietari di seconde case si chiama “cocciniglia”. Eh, già, perché quest'anno, complice il clima molto caldo e meno umido, si sta sviluppando nella località balneare friulana una vera e propria epidemia di questi insetti che perforano la lamina fogliare o dei fusti giovani giovani e si nutrono della linfa in essi contenuta.

Cosa è la cocciniglia

Si tratta di un insetto, in genere di colore bianco, parente stretto degli afidi (meglio conosciuti come pidocchi delle piante). La cocciniglia si nutre della linfa generata dagli arbusti e ha una riproduzione molto veloce, che si verifica dopo aver deposto le uova. In generale, esistono circa 7 mila specie diverse di cocciniglia, tutte appartenenti alla famiglia dei Rhynchota.

Come attaccano le piante

La prima conseguenza della presenza della cocciniglia è l’indebolimento della pianta, visto che questo parassita s’insinua in genere nelle fessure delle foglie e, una volta che si è riprodotto, ricopre tutto l’arbusto producendo la melata (ossia una sostanza che contiene parassiti e funghi), una sostanza fa ammalare e morire la pianta. Di solito, la cocciniglia parte da una piccola colonia e ama infilarsi nelle fessure delle foglie, oppure negli anfratti poco esposti al sole e agli agenti atmosferici, come la parte non visibile delle foglie. Da lì, dove l’umidità è poca, invade lentamente la struttura intera della pianta. A questo punto la cocciniglia comincia a nutrirsi della linfa.

Come liberarsene con metodi naturali

Per accorgersi di un’infestazione è bene prestare attenzione ad eventuali sintomi presenti nell’arbusto, come foglie ingiallite, macchie e fogliame raggrinzito, oppure la presenza insolita di formiche poiché vengono a cibarsi della melata prodotta dalla cocciniglia.

Per eliminare la cocciniglia esistono in commercio diversi prodotti chimici che vanno spruzzati, per una massimo di due volte a stagione, prevalentemente la sera, quando il sole è già calato. Per chi preferisse usare dei metodi naturali, invece, tra quelli più efficaci c'è una soluzione di alcool e sapone di Marsiglia. L'alcool, in particolare, scioglie le sostanze cerose di cui è fatta la membrana protettiva della cocciniglia. Un altro metodo è quello di usare l'olio di neem, consentito in agricoltura biologica e in grado di uccidere questo parassita. In molti, inoltre, usano il macerato di felce, preparato con un decotto di foglie di felce e acqua piovana (in media 100 gr di foglie fresche per ogni litro d'acqua lasciata macerare per una decina di giorni). Meno ecologico, ma pare efficace, anche l'olio bianco derivato del petrolio, che dopo un processo di raffinazione viene ripulito dalle sostanza più tossiche ed è impiegabile in agricoltura.

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