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Rissa in via Pelliccerie, il Fogolâr Civic reclama “ronde” di "cittadinanza attiva"

Promotore storico di una “cittadinanza attiva” anche in materia di sicurezza, il movimento civista udinese sollecita l'Amministrazione Fontanini a predisporre piani fondati per una legale mobilitazione civica quale deterrente contro i facinorosi: “Chi ha paura di una nuova Guardia Civica udinese?”

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di UdineToday

“Chi ha paura di una nuova Guardia Civica udinese? Di fronte al risibile valore dissuasorio di pene quali quelle comminate ai recenti devastatori di un nuovo locale udinese sito nella centralissima Via Pelliccerie, pene quali l'obbligo di dimora con divieto di allontanamento nelle ore notturne – un po' come l'orario di visita fiscale per i lavoratori in malattia! –, la legislazione e la magistratura italiane sembrano dimostrare al momento un'oggettiva inadeguatezza non solo a punire ma anche a prevenire basilari fenomeni di devianza sociale. Non ci resta che invocare le 'ronde', le 'ronde civiche', anche gruppi informali di cittadini 'di buona volontà', particolarmente animati da quel comma 2 dell'articolo 4 della Costituzione che recita 'Ogni cittadino ha il dovere di svolgere, secondo le proprie possibilità e la propria scelta, un'attività o una funzione che concorra al progresso materiale o spirituale della società'.

Le 'ronde', non squadracce al servizio di qualche dittatura, ma ideale 'servizio civile' spontaneo, individuale impegno da assolvere in gruppo. Insomma, diremmo, il contrario dell'omissione di soccorso, dell'ignavia, dell'egoismo, del menefreghismo civico. Le 'ronde' come il massimo della cittadinanza attiva, della partecipazione civica. Non illegale organizzazione paramilitare, sovversiva e quant'altro, ma legittimo impegno individuale a tutela del territorio e del bene comune. Udine è città medievale e nel Medioevo ritrova i fondamenti della sua ragione d'essere anche nel presente: un Medioevo in cui i cittadini era tenuti individualmente a presidiare il bene collettivo, a fare le sentinelle, in friulano le 'vuaitis', sotto le insegne del proprio Comune. Ai tempi del Risorgimento, poi, non c'era la Guardia Civica a garantire l'ordine contro il caos? Storia passata? Secoli bui? Oggi riteniamo di essere più efficaci, di essere più efficienti? Per carità! Il trentennale nostro movimento invita il Comune di Udine ad individuare le forme migliori per una mobilitazione legale ed utile della cittadinanza a scopi di 'sicurezza partecipata', concetto che, attraverso lo storico nostro Coordinamento di Borgo Stazione, abbiamo fatto entrare, pur edulcolato, anche nel 'programma' o nell'oratoria di vari Questori, e che ritenevano di ritrovare, in anni passati, nell'iniziativa istituzionale, fatta naufragare forse, dei 'Volontari della Sicurezza' e ancor più nel significato di quelle 'piccole vedette udinesi' di cui parlava la compianta amica sig.ra Francesca De Marco, indimenticata prima presidente del Coordinamento summenzionato”. Con queste parole, la Presidenza del Movimento Civico Culturale Alpino-Adriatico "Fogolâr Civic” si appella al Sindaco di Udine all'indomani del processo contro i rom accusati delle recenti devastazioni in Via Pelliccerie. “Udine mai si farà intimidire!” si aggiunge nella nota.

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