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Salute

Come proteggersi dalle zecche

Una guida con dei consigli su come difendersi dal dannoso parassita presente sul nostro territorio

Le zecche sono dei parassiti che possono rivelarsi molto pericolosi sia per gli animali che per l'uomo. Questi parassiti fanno parte della famiglia degli artropodi, compresi nella classe degli Arachnidi, di cui fanno parte anche i ragni, gli acari e gli scorpioni. Le loro dimensioni variano da qualche millimetro fino a circa un centimetro, e queste variano sia dalla specie che dallo stadio di sviluppo.

La loro distribuzione

Purtroppo, le zecche sono diffuse in tutto il mondo e in totale si conoscono circa 900 specie diverse, tutte ragruppabili in due famiglie principali: le zecche dure e le zecche molli. Per quanto riguarda invece il loro ciclo biologico, che può iniziare e concludersi in un solo ospite o in più ospiti, si sviluppa in quattro stadi: uovo, larva, ninfa e adulto. Per crescere, le zecche hanno bisogno di sangue, nutrimento che succhiano dall'ospite. Per quelle molli, il pasto si compie nell'arco di ore, mentre per le zecche dure il pasto di sangue va avanti giorni o settimane. Inoltre, sono parassiti amanti del caldo, quindi la loro attività si concentra sopratutto nei mesi estivi e primaverili in un habitat caratterizzato da luoghi ricchi di vegetazione erbosa e arbustiva, con un microclima fresco e umido. Ma possono optare anche per ambienti più caldi e asciutti dove la vegetazione è più rada se sul primo territorio non sono presenti ospiti.

Il morso e le malattie

Il morso di una zecca è generalmente indolore, anche perchè il parassita, prima di conficcare il proprio capo all'interno dell'ospite e quindi succhiare il sangue, emette una sostanza contenente principi anestetici. Per scegliere l'ospite inoltre, la zecca si posa all'estremità delle piante, aspettando il passaggio di un animale o di un uomo. Grazie all’anidride carbonica emessa e al calore dell’organismo, questi acari avvertono la presenza di un eventuale ospite e vi si insediano. In media, questi parassiti rimangono attaccati all'ospite dai 2 ai 7 giorni, e poi si lasciano cadere spontaneamente. Le zecche inoltre possono trasmettere diverse malattie attraverso il proprio morso: la borreliosi di Lyme, l’ehrlichiosi, le febbri bottonose da rickettsiae, la tularemia, la febbre Q, la babesiosi e l’encefalite virale. C'è da ricordare però che il morso della zecca non è di per sé pericoloso per l'uomo, ma il pericolo deriva dalla possibilità di contrarre infezioni trasmesse da questi parassiti in qualità di vettori.

Come proteggersi

Per ridurre il rischio di venire a contatto con questi fastidiosi parassiti esistono diverse precauzioni, consigli da tenere in considerazione soprattutto per quelle persone che possiedono animali domestici in casa o in giardino. Ecco quindi alcuni consigli:

  • indossare abiti chiari (rendono più facile l’individuazione delle zecche), coprire le estremità, soprattutto inferiori, con calze chiare (meglio stivali), utilizzare pantaloni lunghi e preferibilmente un cappello
  • evitare di toccare l’erba lungo il margine dei sentieri, non addentrarsi nelle zone in cui l’erba è alta
  • al termine dell’escursione, effettuare un attento esame visivo e tattile della propria pelle, dei propri indumenti e rimuovere le zecche eventualmente presenti. Le zecche tendono a localizzarsi preferibilmente sulla testa, sul collo, dietro le ginocchia, sui fianchi
  • trattare gli animali domestici (cani) con sostanze acaro repellenti prima dell’escursione
  • spazzolare gli indumenti prima di portarli all’interno delle abitazioni.

Come rimuovere una zecca

Cosa non fare:

  • Non utilizzare mai per rimuovere la zecca: alcol, benzina, acetone, trielina, ammoniaca, olio o grassi, né oggetti arroventati, fiammiferi o sigarette per evitare che la sofferenza indotta possa provocare il rigurgito di materiale infetto.

Cosa fare:

  • la zecca deve essere afferrata con una pinzetta a punte sottili, il più possibile vicino alla superficie della pelle, e rimossa tirando dolcemente cercando di imprimere un leggero movimento di rotazione. Attualmente si possono trovare in commercio degli specifici estrattori che permettono di rimuovere la zecca con un movimento rotatorio
  • durante la rimozione bisogna prestare la massima attenzione a non schiacciare il corpo della zecca, per evitare il rigurgito che aumenterebbe la possibilità di trasmissione di agenti patogeni
  • disinfettare la cute prima e dopo la rimozione della zecca con un disinfettante non colorato
  • evitare di toccare a mani nude la zecca nel tentativo di rimuoverla, le mani devono essere protette con guanti e poi lavate
  • spesso la testa rimane all’interno della cute: in questo caso deve essere estratto con un ago sterile
  • distruggere la zecca, possibilmente bruciandola
  • dopo la rimozione effettuare la profilassi antitetanica
  • annotare la data di rimozione e osservare la comparsa di eventuali segni di infezione nei successivi 30-40 giorni per individuare la comparsa di eventuali segni e sintomi di infezione
  • rivolgersi al proprio medico curante nel caso si noti un alone rossastro che tende ad allargarsi oppure febbre, mal di testa, debolezza, dolori alle articolazioni, ingrossamento dei linfonodi.
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