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Salute

È corsa al Bonus psicologico, cosa c'è da sapere prima di iniziare una terapia

Il bonus psicologo desta sempre più interesse, con le ricerche online al +800% in un mese. Ma che cosa bisogna sapere prima di iniziare un percorso di psicoterapia?

Soprattutto dopo il post-pandemia, il bonus psicologico che prevede un rimborso fino a 600 euro a persona, pare sempre più richiesto. Italiani quindi sempre più a caccia dello specialista più adatto per ottenere supportando psicologico, anche online.

A fare da termometro alla reazione degli italiani al Bonus Psicologo è Serenis, la piattaforma che affianca le persone nella ricerca di un giusto e soddisfacente percorso psicologico individuando lo psicoterapeuta più adeguato a loro, che conferma da un lato il dato relativo alla crescita dell’interesse, ma dall’altro lancia un messaggio, forte dell’esperienza a contatto con i pazienti: l’interesse verso il Bonus Psicologo non sempre coincide con la consapevolezza necessaria ad affrontare il percorso. E questa “asimmetria”, specie in mancanza di un’adeguata comunicazione in accompagnamento all’assegnazione del Bonus, potrebbe causare una dispersione delle risorse.

La corsa al Bonus

«La 'corsa al Bonus' che può derivare dalla “gratuità” dell’incentivo – chiarisce Silvia Wang, fondatrice di Serenis.it – è un rischio che, come operatori del settore, consideriamo, soprattutto guardando ai numeri di queste prime settimane. Un 'equivoco' che però può rischiare di compromettere l’efficacia di una misura di cui le persone (e non gli operatori) hanno davvero bisogno. Per questo reputiamo che sia fondamentale affiancare all’incentivo economico anche un’adeguata strategia di comunicazione e informazione In questo senso, il Bonus Psicologo rappresenta un’incredibile opportunità di rendere la salute mentale più accessibile, riducendo le barriere all’inizio: una missione che anche noi, come Serenis, abbiamo messo al centro del nostro progetto. Ma che non può prescindere dalla consapevolezza del paziente e, quindi, da una corretta comunicazione».

Cosa sapere prima di iniziare la psicoterapia

Se “l’efficacia” del Bonus Psicologo è quindi in carico tanto a chi sceglierà di usufruirne quanto agli operatori del settore, e dipenderà dalla capacità che il sistema nel suo complesso - istituzioni e operatori - avrà nel comunicarlo efficacemente, ecco il contributo di Serenis.it, con le linee guida e le cose da sapere prima di iniziare la psicoterapia, per cogliere le opportunità del Bonus Psicologo con consapevolezza:   

Attenzione alla  scelta del terapeuta

I terapeuti non sono tutti uguali, o meglio non esiste il terapeuta “bravo” in senso assoluto, perché la terapia “si fa in due”. Una buona relazione paziente-terapeuta sta alla base di ogni percorso efficace, e per questo è fondamentale scegliere il professionista più adatto, in base all’esperienza in determinate aree, alla familiarità con certe categorie di persone ma, anche all’affinità di comunicazione. «La terapia online - spiega Silvia Wang - da questo punto di vista, superato il vincolo della vicinanza geografica, riesce ad ampliare significativamente il numero di terapeuti con cui è possibile entrare in contatto».

Un impegno sul medio periodo

È una delle prime raccomandazioni di ogni allenatore sin dal primo ingresso in palestra: senza convinzione e costanza non si ottiene nulla. Lo stesso vale per un percorso di crescita personale. «Consideriamo il benessere psicologico come quello fisico, non un'azione limitata nel tempo (come una dieta o esercizio intenso ma breve), ma qualcosa di costante nel corso della vita - spiega Silvia Wang, che aggiunge - questo non significa che le sedute debbano durare per tutta la vita, ma, al contrario, che una buona psicoterapia può lasciarci un approccio e degli strumenti che nel medio tempo possano assumere anche una forma diversa, complementare alle sedute di psicoterapia in senso stretto».

Gioco di squadra

Il supporto di familiari, partner o amici fidati è fondamentale per il successo di un percorso, perché è la nostra rete sociale più stretta che ci dà sostegno emotivo e fiducia nei momenti di cambiamento. Spesso la terapia porta con sé uno stigma sociale che ci impedisce di parlarne con altri; superare questo pregiudizio, e coinvolgere - naturalmente nella misura in cui lo riteniamo opportuno - chi ci sta più vicino è, al contrario, un importante tassello per una terapia efficace.

Obiettivi e progressi

“Perché sei qui?” Questa è la domanda con cui tipicamente si apre il primo colloquio con un terapeuta. La ragione dietro questa domanda non è solo conoscere meglio la persona che si ha di fronte, ma iniziare a definire i contorni del problema e soluzioni e obiettivi che terapeuta e paziente possono definire insieme per valutare il progresso della relazione. «Il monitoraggio dei progressi della terapia è una parte integrante del percorso stesso - conclude ancora Silvia Wang di Serenis - .Gli obiettivi e il modo in cui raggiungerli possono cambiare nel corso del tempo, ed è per questo che è fondamentale costruire percorsi personalizzati, adatti ad ogni esigenza e tappa di vita di ogni persona».

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