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Giovedì, 25 Aprile 2024
Casi in aumento

In regione in oltre 100 mila soffrono di acufene: "A tutti gli effetti una malattia"

Secondo l'associazione A.I.T Tinnitus-Acufene, al cui vertice c'è ora Fabio Bergo, i casi sono in aumento

Nel solo Friuli Venezia Giulia 100 mila persone soffrono di acufene, circa il 10% della popolazione. A renderlo noto l'Associazione A.I.T Tinnitus-Acufene che conta oltre 1500 iscritti da tutta Italia.

Quello che può sembrare un disturbo banale, come un fischio, un ronzio, un fruscio nell’orecchio, in realtà non lo è e chi ne soffre cerca aiuto per dare sollievo a questo problema che può condizionare lo stile di vita fino a portare alla depressione e, in alcuni casi, al suicidio. Difficile diagnosticarne la gravità e, ancor oggi, difficile la cura: le persone che ci devono convivere tutti i giorni hanno notevoli difficoltà a reperire informazioni per sapere a chi rivolgersi. Non è una malattia che fa “rumore” a livello sociale, se ne parla poco e soprattutto mancano fondi per fare ricerca. L’associazione A.I.T. Tinnitus riceve continue e costanti richieste da parte di coloro che si ritrovano a combattere quotidianamente con l’acufene senza sapere più cosa fare e il problema si è acuito dopo la recente crisi pandemica.

Il cambio al vertice

L'associazione ha visto un cambio alla presidenza. Dopo molti anni che hanno visto alla guida Ottorino Savani, all’ultima assemblea c’è stato il passaggio di testimone. Il nuovo presidente è Fabio Bergo. Cinquantanove anni, commercialista, Bergo porterà avanti l’attività di Savani che per anni si è impegnato a sensibilizzare il mondo della ricerca e le istituzioni sul disturbo dell’acufene, un problema tanto diffuso quanto sottovalutato. «Ringrazio l’impegno del Cavalier Savani, che ha sempre cercato di dare voce a tutti coloro che soffrono e si è battuto per far riconoscere a tutti gli effetti l’acufene come una malattia» afferma Bergo, ricordando che oggi, seppure in minima parte, questo percorso è stato intrapreso anche grazie agli sforzi del Cavalier Savani. 

«Vogliamo essere sempre più presenti sul territorio, cercando di fare informazione e di sensibilizzare l'opinione pubblica su questo tema – aggiunge Bergo – per questo cercheremo di essere ancor più incisivi, anche sui social, per facilitare i contatti. Le persone affette da questo disagio devono sapere che non sono sole e abbiamo pensato di raccogliere le testimonianze di chi soffre di acufene affinché possano essere condivise quanto più possibile: per far questo abbiamo bisogno della partecipazione di tutti i diretti interessati».

L’Associazione chiede alla politica di essere sensibile a questo tema. «Servono progetti specifici – conclude Bergo – e manca, oggi, un' adeguata sensibilità per un problema che interessa moltissimi individui e che dovrebbe avere un preciso riscontro nel loro diritto alla salute, così come tutelato dall'art. 32 della nostra Costituzione. Ignorare o sottovalutare questo disagio significa lasciare le persone semplicemente abbandonate a se stesse e questo non ci fa certo onore».

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