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Venerdì, 29 Marzo 2024
I consigli

Quarantenni avvisati, con la ripresa dell'attività fisica attenzione a ginocchia e anche

L’ortopedico specializzato nella cura dell’anca e del ginocchio identifica le attività sportive a basso impatto e spiega come preparare e proteggere questi 2 importanti complessi articolari che con l’estate vengono sottoposti a sforzi eccessivi

Con il via le restrizioni dovute alla pandemia e con l'arrivo della bella stagione è scattata la voglia di tornare a fare sport, di muoversi, di camminate all'aria aperta o di una partita a calcetto con gli amici. Ma il nostro fisico, dopo un periodo di stop così lungo è pronto? E, soprattutto, lo sono le nostre ginocchia, a maggior ragione se “sopportano” il nostro peso da più di 40 anni?

Con l’età, infatti, spesso arrivano dolori articolari dovuti a disturbi come l’artrosi o la borsite, che causano infiammazione dell’articolazione rendendo doloroso l’esercizio fisico. Chi soffre di dolori articolari è quindi spesso costretto a ridurre i livelli di attività per evitare di aggravare una particolare articolazione.

«Tra i fattori di rischio – spiega Gianmarco Regazzola, chirurgo ortopedico, specialista in Chirurgia protesica e robotica dell’anca e ginocchio presso l’Ospedale “Sant’Anna” di Brescia e l’Ospedale Pederzoli di Peschiera del Garda in provincia di Verona) – c’è quello anagrafico che può colpire già gli over 40 per via dell’insorgenza di alterazioni degenerative dei menischi e della cartilagine. Contribuiscono anche l’obesità, i traumi, gli interventi chirurgici pregressi e gli effetti di un lavoro manuale pesante. Purtroppo uno sport di impatto e i traumi sportivi  possono incidere molto sulle lesioni al ginocchio e all’anca, come anche lo sport amatoriale, soprattutto se improvvisato senza preparazione atletica come la classica partitella a calcetto o guidato da impulsi estivi in spiaggia sul campo da beach volley. Servono accorgimenti nella scelta dell’attività sportiva, meglio ancora se supportata da un’azione protettiva e preventiva già in primavera».

Lo sport adatto ad anche e ginocchia

«Durante i mesi invernali – prosegue – sono i pazienti stessi a voler modificare il tipo di attività fisica per non peggiorare i dolori alle anche o alle ginocchia. Poi, non appena arriva il caldo, che sappiamo essere l’amico per eccellenza dei dolori osteoarticolari, prevale l’istinto di abbandonarsi alle attività fisiche preferite anche se pericolose per anche e ginocchia. Suggerisco attività a basso impatto - continua Regazzola - che non aggiungono stress alle ginocchia e alle anche, come ad esempio il nuoto, la bici e le passeggiate che non provocano danni essendo movimenti controllati e circolari. Importante iniziare con sforzi minimi, aumentando progressivamente la durata e il livello di intensità. Nel caso specifico della bici è importante mantenere la corretta altezza della sella per non lavorare con le ginocchia troppo flesse, mentre in quella del nuoto, l’acqua aiuta a ridurre la pressione sulle articolazioni, agevolando una maggiore mobilità senza sacrificare il comfort».

Cosa fare prima di andare in vacanza

Avere muscoli in forma ci aiuta a gravare meno sulle articolazioni. Ma quando non basta, è possibile intervenire preventivamente per preparare il muscolo e le articolazioni.

«Mantenersi in forma e controllare il peso è la prima regola. La combinazione con una terapia a base di condroprotettori in modo ciclico durante l’anno, può contribuire a contrastare i processi artrosici degenerativi della cartilagine articolare e del liquido sinoviale che la lubrifica. Oltre a questa profilassi estiva suggerisco, in particolare per gli sportivi e per i pazienti affetti da artrosi, anche azioni preventive mediante infiltrazioni di acido ialuronico. È una sostanza già presente nelle articolazioni che viene sintetizzata dalle cellule presenti nel liquido sinoviale ma che con il passare degli anni tende a diminuire causando dolore e difficoltà motorie. Suggerisco di fare queste infiltrazioni già 1-2 mesi prima dall’ inizio della stagione estiva, meglio sotto guida ecografica nel caso dell’anca. C’è poi un terzo livello - precisa Regazzola - pensato per quanti possono ancora aspettare per l’intervento chirurgico. In questo caso si ricorre a un procedimento poco invasivo di medicina rigenerativa, in cui vengono prelevate e lavorate le cellule dal sangue per poi essere iniettate all’interno dell’articolazione. Tra i trattamenti maggiormente utilizzati, ci sono quelli con plasma ricco di piastrine o PRP, cioè le cellule staminali dal midollo osseo o le cellule mesenchimali adipose».

L'importanza di muoversi sempre

L’attività fisica regolare è sempre importante perché mantiene il cuore sano e rinforza ossa e muscoli, oltre a migliorare l’umore e l’energia. «Per mantenere mente e corpo forti e sani, sarebbe ottimale una routine che preveda almeno 30 minuti di allenamento da tre a cinque giorni alla settimana. Prima di iniziare una routine di allenamento, comunque, specie per chi soffre di dolori articolari - conclude Regazzola - è sempre opportuno consultare l’ortopedico per assicurarsi che l’esercizio sia sicuro e adatto alle personali condizioni fisiche. Lo specialista potrebbe anche raccomandare forme alternative di esercizio a basso impatto che si adattano alle esigenze del paziente».

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