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Il 65% degli ultraottantenni ha prenotato la somministrazione del siero anti-Covid

Dei circa 15mila over 80 in situazioni di fragilità una parte verrà trasportata nelle sedi vaccinali mentre nei casi più gravi l'operazione verrà effettuata a domicilio

"Come le 54mila persone over 80 che, in soli tre giorni, si sono prenotate alla campagna vaccinale anti-Covid hanno avuto modo di constatare qua nessuno fa 'chiacchiere', ma l'intero sistema sanitario regionale lavora per dare le migliori risposte ai cittadini all'interno di quelle che sono le disposizioni del Governo. Con lo stesso impegno le Aziende sanitarie stanno organizzando le vaccinazioni per quegli ultraottantenni che non sono in grado di recarsi in maniera autonoma nelle sedi indicate".  Così il vicegovernatore con delega alla Salute del Friuli Venezia Giulia, Riccardo Riccardi, oggi a Trieste in sede di Consiglio regionale rispondendo a una serie interrogazioni a risposta immediata sul tema della vaccinazione per gli ultraottantenni e le persone fragili.

Come ha spiegato Riccardi, dei circa 15mila over 80 in situazioni di fragilità, in considerazione delle loro condizioni di salute, una parte verrà trasportata nelle sedi vaccinali mentre nei casi più gravi l'operazione verrà effettuata a domicilio.
Nel dettaglio, come ha illustrato il vicegovernatore, tutti i soggetti ultraottantenni che all'atto della prenotazione hanno dichiarato di non potersi recare nelle sedi vaccinali vengono raggiunti telefonicamente e, dopo adeguato triage, viene valutata la possibilità per loro di raggiungere la sede vaccinale con un trasporto protetto programmato e offerto contestualmente all'appuntamento vaccinale. Le persone che saranno considerate intrasportabili e i soggetti allettati, già noti e in carico ai servizi domiciliari, saranno vaccinati al proprio domicilio avvalendosi del personale infermieristico e medico in forze ai servizi dei distretti, oltre a personale sanitario aggiuntivo proveniente da elenchi e graduatorie dell'Azienda regionale di coordinamento per la salute e della Protezione civile.  

Per quel che riguarda il personale impiegato, Riccardi ha specificato che sarà, in parte, lo stesso personale ospedaliero che sta eseguendo le vaccinazioni nelle attuali sedi vaccinali, così come quello dei distretti che sta attualmente terminando le vaccinazioni nelle strutture residenziali e il personale medico individuato tramite il bando della Protezione civile. Infine, relativamente al ruolo dei medici di medicina generale, come ha ribadito Riccardi, "ci si attiene a delle disposizioni ministeriali molto precise che devono essere osservate. Nel merito - ha chiarito il vicegovernatore - riteniamo che i medici di famiglia possano giocare un ruolo fondamentale nelle vaccinazioni nei casi in cui il tipo di siero non richieda particolari condizioni di conservazione, come l'AstraZeneca al momento limitato agli under 55. Per avviare questa collaborazione però siamo obbligati ad attendere la stipula dell'accordo collettivo a livello nazionale. A quel punto - ha concluso - seguiremo come da legge le direttive del Governo".
 

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