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Giovedì, 28 Marzo 2024
Parità di genere

Uniud si adegua alle richieste europee per l'equilibrio di genere

Pubblicato il Gender equality plan, uno strumento essenziale per ridurre le asimmetrie e le diseguaglianze di genere. E indispensabile per accedere ai finanziamenti

Pubblicato online il Gender equality plan dell’università di Udine, uno strumento strategico e operativo finalizzato all’eliminazione dei disequilibri di genere. Questo documento, disponibile in italiano e in inglese, si fonda sull’analisi della situazione emersa con la redazione del bilancio di genere di ateneo e prosegue il cammino già intrapreso con il piano di azioni positive approvato dall’ateneo per il triennio 2020-2022. Secondo il rettore Roberto Pinton “non è un mero adempimento, ma uno strumento per crescere meglio come ateneo e comunità”.

Nel dettaglio

Il Gender equality plan è un documento fortemente voluto dalla Commissione europea ed è un requisito d’accesso obbligatorio per l’erogazione dei finanziamenti predisposti dal programma quadro della ricerca dell’Ue Horizon Europe. Si tratta di un piano biennale, dotato di cronoprogramma, contenente numerose azioni e progetti volti a ridurre le asimmetrie e le diseguaglianze di genere e a garantire nuove e utili strategie di sviluppo nel rispetto della parità e dell’inclusione. Anche il Governo Draghi e il Pnrr, in analogia con la Commissione europea, condizionano l’accesso ai finanziamenti per la ricerca e l’innovazione, per tutte le organizzazioni pubbliche e private, alla adozione del bilancio di genere.

Il primo Gender Equality Plan dell’università̀ degli studi di Udine, è suddiviso in cinque aree prioritarie: l’equilibrio tra vita e lavoro e la cultura organizzativa, l’equilibrio di genere nelle posizioni di vertice e negli organi decisionali, l’eguaglianza di genere nel reclutamento e nelle progressioni di carriera, l’integrazione della dimensione di genere nella ricerca e nei programmi degli insegnamenti e le misure di contrasto della violenza di genere, comprese le molestie sessuali. Per ciascuna area sono descritti gli obiettivi, con i relativi indicatori, un target da raggiungere entro il 2022 o il 2023, un outcome mirato, i responsabili istituzionali e operativi e, dove possibile, le risorse finanziarie dedicate.

Le dichiarazioni

“Sono molto orgogliosa e soddisfatta di questo risultato” - sottolinea Valeria Filì, delegata del rettore per le pari opportunità e presidente del Comitato unico di garanzia - ora però dobbiamo rimboccarci le maniche e realizzare tutto quello che abbiamo progettato”. Grande soddisfazione è espressa anche dal rettore Roberto Pinton: “Siamo tra le università virtuose che hanno adempiuto nei termini e ora possono con serenità accedere ai fondi europei e del Pnrr”.

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