rotate-mobile
Attualità Centro / Piazza della Libertà

Scontro tra Comune e Soprintendenza per la statua della Giustizia

L'amministrazione comunale fa ricorso al TAR per un diniego considerato illegittimo

La statua della Giustizia del Paleario, risalente al Seicento, che domina piazza Libertà, è l'oggetto del contendere tra le Belle Arti e il Comune di Udine. Il diniego della Soprintendenza alla doratura delle parti metalliche dell'opera, spada, bilancia e corona, è considerato illegittimo da parte dell'amministrazione. Quindi, nel corso dell'ultima giunta comunale, è stato deciso di impugnare la decisione davanti ai giudici amministrativi.

I fatti

Nel dicembre 2020 era stata presentata dal Comune un’istanza di autorizzazione alla doratura degli elementi metallici della statua della Giustizia, eretta al sommo della colonna che si innalza sul terrapieno di piazza Libertà. Istanza corredata  di relazione tecnica dell’intervento di restauro integrata poi, lo scorso 18 marzo, con la documentazione comprovante le notizie storiche, in precedenza solo accennate, dell’originaria doratura degli attributi metallici della statua della Giustizia. Dai documenti storici emerge come, nel 1614, fosse stato pagato in lire venete, l'artista Apollonio Floreanis per la doratura delle parti metalliche e degli stemmi posti ai lati del basamento dell'opera.

Le reazioni

Per il sindaco Pietro Fontanini, quindi, "l’intervento è finalizzato a riportare all’antico splendore la statua della Giustizia di piazza Libertà, perché la doratura fu eseguita dal Comune già nel 1600, ma evidentemente le Belle arti non sono dello stesso avviso". Aggiunge l'assessore ai conteziosi, Silvana Olivotto: "C'era stata una prima richiesta di intervento già nel 2017 che le Belle Arti avevano rifiutato, in quel caso avevano addotto a motivazioni inerenti al precedente restauro del 2016 e quindi, di fatto, negavano il consenso perché le parti metalliche appena trattate non presentavano segni di decadimento tali da presupporre un intervento che avrebbe potuto inficiare il recupero precedente. La nostra richiesta di doratura non è meramente conservativa ma si tratta di riportare la statua alla sua antica bellezza secondo i documenti storici presentati. Pur ammettendo di essere a conoscenza di questi documenti, la Soprintendenza rinnova il rifiuto copiaincollando le motivazioni del 2017. Per questo riteniamo che abbiano travisato l'istanza e che la decisione sia illegittima. E quindi chiediamo che il provvedimento venga annullato nel merito."

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Scontro tra Comune e Soprintendenza per la statua della Giustizia

UdineToday è in caricamento