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Giovedì, 25 Aprile 2024
Attualità

Spaccatura tra Cisl e Cgil sulla sanità regionale: "nessuno vuole scalfire il pubblico"

Cisl punta i fari su assestamento di bilancio e sanità. "Le priorità vanno trattate ai tavoli di confronto"

Sulla necessità di continuare il confronto con la Regione sulle linee di sviluppo del PNRR previste a livello nazionale e sull’assestamento di bilancio, la Cisl Fvg non ha dubbi: "disattendere quanto deciso finora ai tavoli o, ancor peggio, darsi alle fughe in avanti, è un gioco pericoloso". La frecciata è indirizzata verso le dichiarazioni dei giorni scorsi dei segretari regionali Orietta Olivo (Funzione pubblica) e Roberto Treu (Spi) della Cgil, che hanno bocciato la decisione di Riccardi di adottare due provvedimenti per limitare le liste d'attesa rinforzando la sanità privata.

Parliamo – afferma il segretario generale della Cisl FVG, Alberto Monticco – del futuro della nostra regione e di partite determinanti, che vanno dalle possibili ricadute territoriali del PNRR alla sanità”. Se da una parte la Cisl FVG attende la documentazione relativa alla manovra estiva, quale momento importante di verifica, dall’altra parte a non piacere è quanto sta accadendo attorno al tema cruciale della sanità.

Per quanto ci riguarda – va dritto al punto Monticco – noi confermiamo in modo assoluto quanto dichiarato unitariamente solo qualche giorno fa, ovvero la necessità, condivisa anche dall’assessore Riccardi, di affrontare su appositi tavoli i temi della sanità regionale, come l’abbattimento delle liste d’attesa e contemporaneamente la drastica riduzione della fuga, peraltro molto costosa, di molti nostri corregionali verso le strutture private di altre regioni anche utilizzando la sanità privata accreditata della regione”.

Gli accordi

Senza voler fare polemiche – aggiunge il segretario generale - avevamo condiviso, a valle dell’incontro del 28 scorso con l’assessore Riccardi, l’impostazione regionale sul recupero della spesa sanitaria che il FVG versa ad altre Regioni d’Italia per il pagamento di prestazioni eseguite da nostri residenti in strutture del privato accreditato al di fuori dei confini regionali: un tema che costa alla sanità regionale verso il privato di altre regioni alcune decine di milioni di euro all’anno: apprendere dai giornali l’improvviso cambio di rotta della Cgil lascia assolutamente perplessi. Per quanto ci riguarda, la Cisl resta convinta che la strada individuata durante il confronto sia quella da percorrere, così come che il metodo concertativo, a lungo richiesto dalle parti sociali e finalmente ottenuto, non vada svilito”.

Nessuno – aggiunge Monticco – ha mai parlato di scalfire la sanità pubblica a favore del privato: anzi, siamo tutti d’accordo sulla necessità di abbattere le liste d’attesa attraverso un potenziamento del territorio e della rete ospedaliera. Tuttavia, è chiaro che bisogna dare risposta ai bisogni dei cittadini e laddove il pubblico non arrivi, bisognerà far intervenire in modo complementare o integrativo il privato regionale, evitando le fughe in altre regioni, come il Veneto ed assicurando ai cittadini misure sanitarie e di prevenzione di qualità e tempestive”. Insomma, per la Cisl Fvg, quanto concordato al tavolo con l’assessore va portato avanti: "l’obiettivo che sembrava comune – chiarisce il comunicato cislino – resta quello di valorizzare, migliorare ed efficientare la sanità pubblica per tutelare e recuperare le risorse che oggi vengono impiegate altrove abbassando le liste d’attesa e i disagi per i cittadini chiudendo di fatto l’annoso problema dei rinnovi contrattuali dei lavoratori della sanità privata della regione. I tavoli tematici con le categorie (pensionati per le case di riposo e funzione pubblica per le risorse del personale) saranno utili per confrontarci sul prosieguo, ma certamente cambiare idea un paio di vote alla settimana non ci porterà lontano e a pagarne le conseguenze saranno gli utenti e i lavoratori del settore”.  

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