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Attaco dei "no vax": la condanna dell'ordine dei medici di Udine e della politica

L'attacco social di alcuni esponenti di un movimento no vax ai danni di Alberto Peratoner, segretario dell’Associazione Anestesisti e Rianimatori del Fvg ha avuto delle ovvie conseguenze

L'attacco social di alcuni esponenti di un movimento no vax ai danni di Alberto Peratoner, segretario dell’Associazione Anestesisti e Rianimatori del Fvg ha avuto delle ovvie conseguenze. «Attacco inqualificabile, ignobile e vergognoso»: queste le ferme parole di condanna usate dal Presidente dell'Ordine dei Medici di Udine, Gian Luigi Tiberio, in riferimento allo «scandaloso episodio che ha visto presi di mira da gruppi No-vax i colleghi Fregonese e Peratoner ai quali formuliamo la nostra piena solidarietà e vicinanza umana e professionale». 

«Si tratta, di fatto, di un attacco contro la categoria, un attacco ordito dietro l'ancor più meschino anonimato... Ci auguriamo - prosegue il Presidente Tiberio - che gli autori di questi attacchi vengano quanto prima identificati e perseguiti secondo la legge». Per l'Ordine dei Medici di Udine, «questo clima di odio alimentato in modo irresponsabile da barbare fronde estremiste e non vacciniste rischia di presentare un preoccupante impatto sociale».

La politica

«È stato breve il passaggio da eroi dell'emergenza a destinatari dell'odio social per i due rappresentanti dei medici anestesisti e dei medici ospedalieri Alberto Peratoner e Valtiero Fregonese, che avevano preso una posizione critica sulla vicenda De Monte, responsabile della rianimazione Covid dell'ospedale di Udine, nominato capo della Sores con chiamata “ad personam” sebbene fosse in piedi il concorso pubblico e della cui mancata vaccinazione il direttore dell’Azienda Regionale di Coordinamento per la Salute (ARCS), Giuseppe Tonutti, aveva notiziato i media». Secondo la consigliera regionale dei Cittadini, Simona Liguori, intervenuta nel corso della seduta della terza Commissione (convocata per discutere la proposta di legge contro la violenza di genere), è grave e inaccettabile che i rappresentanti dei medici vengano minacciati per aver assunto una posizione netta a favore dei vaccini e sul rispetto delle procedure dei concorsi. «Certamente la non adeguatezza delle risposte della Giunta e della Direzione generale di Arcs in merito alla questione non favorisce una serena conduzione della campagna vaccinale, strada prioritaria per tornare alla normalità: per questa ragione ribadiamo la necessità di riaffrontare il tema in Commissione, richiesta presentata la settimana scorsa ma rigettata dal presidente Moras, che oggi si è detto disponibile a rivalutare la possibilità di convocare una nuova seduta, alla luce dei fatti di odio accaduti» conclude Liguori.

Forza Italia, da opposizioni condanna ai no-vax usata come attacco strumentale

«Piena solidarietà al direttore del 118 Peratoner e al segretario di Anaao Assomed Fregonese: gli attacchi e le offese social dei no-vax sono inaccettabili e vanno condannati. Ma non possiamo rilevare come da Pd e Cittadini la solidarietà non basti e vada accompagnata dal solito attacco politico strumentale, che va respinto con altrettanta fermezza». Lo affermano i consiglieri regionali di Forza Italia Giuseppe Nicoli, Mara Piccin e Franco Mattiussi.

«Parrebbe – continuano – che un mese fa Cosolini, Santoro e Liguori non abbiano espresso condanne altrettanto ferme dell’analogo attacco subito dal nostro gruppo consiliare sulla propria pagina Fb, che seguiva quello al vicepresidente Riccardi e quello all’assessore Gibelli, tutti rei, agli occhi degli antivaccinisti, di sostenere con convinzione la campagna vaccinale. Ora i consiglieri di Pd e Cittadini esprimono solidarietà, in maniera per noi strumentale e inaccettabile, collegando l’attacco no-vax alla vicenda della direzione della Sores, rinnovando gli attacchi in materia di sanità e nello specifico diretti alla presidenza della III commissione. Insomma, cercando di vendere all’opinione pubblica, in qualche modo, l’assunto che le due questioni vadano collegate: la solidarietà cede il passo alla propaganda».

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