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Giovedì, 25 Aprile 2024
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«Vaccini, serve un'accelerazione per fermare la strage di anziani»: l'allarme in Fvg

I sindacati pensionati: “Correttivi nei criteri di distribuzione possono favorire un’accelerazione a favore sulla popolazione anziana”. Nelle case di riposo sono necessarie misure che consentano l’intensificazione dei test

Correttivi nei criteri di distribuzione dei vaccini, che tengano conto dei diversi dati demografici delle regioni, potrebbero effettivamente favorire un’accelerazione della campagna di vaccinazione della popolazione più anziani, la più esposta agli effetti più gravi dell’epidemia. È quanto sostengono i segretari regionali di Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil, Roberto Treu, Renato Pizzolitto e Magda Gruarin, come richiesto anche dalla Regione Fvg al commissario straordinario Domenico Arcuri in relazione a una percentuale di anziani in rapporto alla popolazione sensibilmente al di sopra della media nazionale.

Le richieste

La presa di posizione delle segreterie regionali si inserisce nella scia dell’allarme lanciato a livello nazionale dai sindacati pensionati sui ritardi nella distribuzione del vaccino. «È una vera e propria corsa contro il tempo – dichiarano Treu, Pizzolitto e Gruarin – perché stiamo assistendo ad una vera e propria strage degli anziani, con numeri particolarmente gravi nella nostra regione, che purtroppo è tra quelle più colpite, a livello nazionale, da questa seconda ondata ancora in atto. Effetti che rischiano di acuirsi ulteriormente nelle prossime settimane, in particolare nelle case di riposo, dove i contagi hanno già raggiunto complessivamente il 40% degli ospiti e più del25% del personale, con oltre 500 decessi dall’inizio della pandemia, un dato di quasi quattro volte superiore rispetto alla prima ondata».

Il confronto

Da qui, per i pensionati, anche l’esigenza di un rapido rilancio del confronto tra Regione e parti sociali, per definire correttivi condivisi nella strategia di contrasto all’epidemia, a partire da una gestione dei tamponi che possa consentire l’intensificazione dei test nelle case di riposo, visto il numero crescente di strutture costrette a rivolgersi ai lavoratori privati, con costi molto ingenti e il rischio che questi si ripercuotano sulle rette, già difficilmente sostenibili per molti utenti e le loro famiglie. 

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