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Riaprire tutte le scuole subito, l'appello di Anci Fvg 

L'analisi: i contagi tra i bambini e gli adolescenti non hanno registrato rilevanti aumenti, nemmeno a seguito della variante inglese, se non in ragione del maggior numero di tamponi eseguiti e di screening più estesi

Riaprire prima possibile le scuole di ogni ordine e grado. A chiederlo a gran voce sono i sindaci, gli assessori e i consiglieri Comunali dell'esecutivo di Anci Fvg che sperano in un intervento del Presidente della Regione Massimiliano Fedriga, della Giunta e del Consiglio Regionale nei confronti del Governo e del Parlamento affinché, dopo le dovute valutazioni del Comitato Tecnico Scientifico alla luce dei recenti studi dell’Istituto Europeo di Oncologia, le scuole, tutte – nessuna esclusa, riaprano le loro porte agli studenti  al rientro dalle vacanze pasquali garantendo lezioni costanti e in presenza. 
Un appello che i sindaci del Fvg lanciano ai massimi vertici regionali dopo aver ascoltato i propri cittadini che, ormai da diverso tempo, evidenziano l’assoluta necessità per i ragazzi di tornare nelle aule delle loro scuole, assieme ai loro insegnanti e ai loro compagni di classe. A pagare le principali conseguenze di questa scelte sono soprattutto i ragazzi a cui viene a mancare un punto di riferimento importante dopo la famiglia che permetta loro di crescere, di frequentare le aule scolastiche e di far valere il loro diritto allo studio.
Anci Fvg ritiene importante che l’apertura delle scuole avvenga subito dopo Pasqua in ogni ordine e grado - commenta il presidente di Anci Fvg Dorino Favot - poiché è un elemento fondamentale per la tenuta sociale della comunità e indispensabile per permettere agli studenti di non per perdere aspetti informativi importanti che la Dad può recuperare solo in parte. Il tutto all’interno di istituti comprensivi adeguati ai protocolli covid richiesti grazie all’impegno di sindaci e dirigenti scolastici”. 
A spingere la richiesta dei Primi cittadini del Fvg in questa direzione anche i dati emersi dalla ricerca dell’Istituto Europeo di Oncologia di Milano, a cura della dottoressa Sara Gandini, che rimarcano come i contagi tra i bambini e gli adolescenti non hanno registrato rilevanti aumenti, nemmeno a seguito della variante inglese, se non in ragione del maggior numero di tamponi eseguiti e di screening più estesi, che però non hanno interessato tutti i contesti e quindi non possono essere significativi di un maggiore rischio nelle scuole.

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