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scontro in aula

Atto di nascita dei bambini stranieri: il deciso "no" del centrodestra regionale

Il Consiglio regionale ha bocciato a maggioranza, con il no del Centrodestra a cui si è contrapposto il sì di tutti i gruppi di opposizione, la proposta di legge nazionale presentata come da Furio Honsell

La Lega regionale ha proposto una stretta sui ricongiungimenti familiari: tra i punti principali rientra la richiesta di aumentare reddito annuo minimo che la persona richiedente il ricongiungimento deve dimostrare di disporre. Una proposta che è stata considerata peggiorativa da parte della minoranza in consiglio regionale e cui aveva fatto seguito una controproposta avanzata dal consigliere di Open sinistra Fvg Furio Honsell, poi bocciata dalla maggioranza con il no di tutto il Centrodestra.

La proposta di Honsell

L'esponente di Open Sinistra Fvg, nel testo di legge sottoscritto da tutti i consiglieri di minoranza e da Walter Zalukar del Gruppo Misto, ha chiesto di modificare il Testo unico sull'immigrazione nella parte in cui richiede il permesso di soggiorno dei genitori per poter concedere la registrazione della nascita di un bambino. Honsell, in veste di relatore di minoranza, ha parlato di "bambini privati del nome" e del conseguente dovere di "ripristinare una norma di civiltà", facendo riferimento al testo della legge 40 del 1998, la cosiddetta Turco-Napolitano, poi modificata dalle disposizioni in materia di sicurezza pubblica approvate dal Governo Berlusconi nel 2009.

La bocciatura

Dall'altra parte il relatore di maggioranza, Antonio Calligaris della Lega, ha bocciato la proposta osservando che "l'iscrizione anagrafica ai figli di irregolari legalizzerebbe l'irregolarità" dei genitori, "con gravi conseguenze per la sicurezza pubblica". "Nessuna legge - ha scritto Calligaris nella sua relazione - impone o vieta al figlio di separarsi dai propri genitori, e quando ci troviamo di fronte all'inidoneità dell'adulto di soggiornare sul territorio nazionale, il diritto del minore è quello di seguire il genitore, non viceversa".

Il dibattito

Il dibattito in aula ha visto un acceso confronto tra i due schieramenti. Mauro Capozzella, capogruppo del M5S, ha ricordato che la norma del 2009 "fu già dichiarata anticostituzionale, anche in relazione al diritto di sposarsi da parte dello straniero che si trova in Italia". Mentre la dem Chiara Da Giau considera "sbagliato punire i genitori per il fatto di non essere regolari in Italia negando un diritto al neonato, che non ha colpa alcuna ed è semplicemente venuto al mondo". Argomento umanitario ripreso dalla collega del Pd Mariagrazia Santoro: "Stiamo parlando della dignità dei neonati, rivendicata con forza da tantissimi mondi, compreso quello cattolico. Se non interveniamo rischiamo di avere neonati ai quali vengono negati i diritti fondamentali di ogni persona: come potete votare contro e guardare in faccia i vostri figli tornando a casa?". Considerazioni contestate da Claudio Giacomelli. "Se siamo onesti con noi stessi - ha replicato il capogruppo di Fratelli d'Italia - dobbiamo dire che questa proposta non è stata accolta nemmeno dai Governi di centrosinistra: in Parlamento sono stati presentati tre disegni di legge e nessun ministro degli Interni degli esecutivi guidati da Letta, Renzi, Gentiloni ha voluto approvarli". Il motivo, secondo Giacomelli, è che non ce n'è bisogno in quanto "la circolare interpretativa del Ministero spiega che la registrazione della nascita, in quanto interessa non solo i genitori ma anche lo stesso bambino e lo Stato, non rientra tra gli atti che necessitano del permesso di soggiorno. Dunque questo Consiglio regionale non è formato da diavoli, esattamente come non lo erano i governi di centrosinistra: non c'è oggi in Italia un solo Comune che non registri la nascita del bimbo di uno straniero irregolare".

Il ragionamento non ha convinto il capogruppo del Patto per l'Autonomia, Massimo Moretuzzo: "Una circolare non può avere il valore di una norma, e qui serve una legge. Non dobbiamo ledere il diritto dei bambini a vaccinarsi e ad avere un pediatra". Mentre Honsell ha definito "umiliante che su questo punto l'Italia non raggiunga l'obiettivo 16 dell'Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. E il sofisma giuridico di Giacomelli dimostra che implicitamente condivide il senso di questa pdln". L'ultimo duello verbale, prima del voto finale sul testo di legge, ha coinvolto Calligaris e Moretuzzo con quest'ultimo si è chiesto "come un bambino non presente in anagrafe possa essere contattato dall'Azienda sanitaria per le vaccinazioni obbligatorie o per l'assegnazione di un pediatra. Su queste questioni purtroppo non si riesce a ragionare in modo concreto perché l'ideologia vi rende prigionieri degli slogan". 

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