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Giovedì, 25 Aprile 2024
cocciniglia farinosa

"Per difendere l'agricoltura ci vuole una lobby europea"

L'assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier ha dichiarato che "Nel settore agricolo il punto debole è che le realtà produttive europee non sono riuscite a creare un'azione di lobby autorevole in grado fare valere le ragioni di un sistema che rischia di andare incontro a un serio problema di sostenibilità economica"

Negli ultimi anni, come se non bastassero le difficoltà climatiche, è cresciuta anche la pressione della cocciniglia farinosa (oltre che di altre specie) sui vigneti friulani e italiani, con pesanti ripercussioni sia sulla produzione che sulla qualità delle uve. Da questo presupposto si sono mosse alcune considerazioni, nate nel contesto del convegno "L'evoluzione della cocciniglia farinosa in Friuli Venezia Giulia, una problematica in forte espansione", nell'ambito dell'evento annuale "Le radici del vino". "In un settore, come quello agricolo, nel quale la maggior parte delle leggi e delle disposizioni regolamentari vengono emanate a Bruxelles, il punto debole è che le realtà produttive europee non sono riuscite a creare un'azione di lobby autorevole in grado fare valere le ragioni di un sistema che rischia di andare incontro a un serio problema di sostenibilità economica". Ha dichiarato l'assessore regionale alle Risorse agroalimentari Stefano Zannier che ha spiegato come "gli obiettivi dell'Unione europea, rispetto agli obblighi di contenimento delle patologie che colpiscono le coltivazioni e in relazione alla contemporanea riduzione dei prodotti utilizzabili, sono estremamente complicati da poter conseguire". Zannier ha aggiunto che "l'aver imposto a livello comunitario un limite già predeterminato di produzione biologica (il 25 per cento di superficie coltivata entro il 2030) che non tiene conto degli andamenti del mercato potrebbe concretamente mettere in difficoltà le imprese".

Cosa è la cocciniglia

Si tratta di un insetto, in genere di colore bianco, parente stretto degli afidi (meglio conosciuti come pidocchi delle piante). La cocciniglia si nutre della linfa generata dagli arbusti e ha una riproduzione molto veloce, che si verifica dopo aver deposto le uova. In generale, esistono circa 7 mila specie diverse di cocciniglia, tutte appartenenti alla famiglia dei Rhynchota.

Come attacca le piante

La prima conseguenza della presenza della cocciniglia è l’indebolimento della pianta, visto che questo parassita s’insinua in genere nelle fessure delle foglie e, una volta che si è riprodotto, ricopre tutto l’arbusto producendo la melata (ossia una sostanza che contiene parassiti e funghi), una sostanza fa ammalare e morire la pianta. Di solito, la cocciniglia parte da una piccola colonia e ama infilarsi nelle fessure delle foglie, oppure negli anfratti poco esposti al sole e agli agenti atmosferici, come la parte non visibile delle foglie. Da lì, dove l’umidità è poca, invade lentamente la struttura intera della pianta. A questo punto la cocciniglia comincia a nutrirsi della linfa.

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