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Martedì, 23 Aprile 2024
Confartigianato Fvg

«Irrazionale e isterico il blocco dello sconto in fattura e della cessione dei crediti»

Il comparto delle Costruzioni di Confartigianato Fvg conta 1.111 imprese e 4mila lavoratori. Al 31 gennaio in regione c’erano 286 milioni di crediti a rischio. Lo sfogo del presidente Graziano Tilatti

Non mancano le reazioni dopo la notizia del dietrofront del governo sulla cessione del credito e lo sconto in fattura. A reagire con dichiarazioni aspramente negative anche il presidente di Confartigianato Fvg Graziano Tilatti. «Non si comprende la ratio di una simile decisione. Non si può giocare sulla vita di un comparto, quello edile, ma anche di lavoratori e famiglie, in modo così isterico e irrazionale. Se l’obiettivo fosse distruggere un settore, potrebbero riuscirci». Queste le parole di reazione al decreto del Consiglio dei ministri che giovedì 16 febbraio ha deciso di bloccare gli incentivi del Superbonus, gli sconti in fattura e la cessione del credito d’imposta e ha posto l’obbligo di non acquisire crediti da parte di amministrazioni pubbliche. 

In Friuli Venezia Giulia

Il presidente di Confartigianato Fvg guarda al comparto edile del Friuli Venezia Giulia, composto da 1.111 aziende e oltre 4mila dipendenti, esprimendo grande preoccupazione. «Non è possibile cambiare le regole in corsa. Ci sono azienda che hanno investito del proprio capitale per aprire i cantieri e ora si troveranno senza liquidità con il reale rischio di chiusura». A tutto ciò si aggiungono «i danni che una tale decisione comporterà sui lavoratori del settore e sulle famiglie che hanno aperto un cantiere con il Superbonus e non lo hanno ancora concluso. Non è vero, infatti, che le famiglie non investano del proprio per poter attuare i lavori». Tilatti mette in conto che vi possano essere delle variazioni su questa tipologia di incentivi, «ma il Governo avrebbe almeno potuto prevedere formule per portare a compimento quanto è in corso». E non sono solo i cantieri del Superbonus a essere bloccati con questa decisione. «Ci saranno sicuramente delle ripercussioni anche sui lavori legati al Pnrr – prevede Tilatti -, perché le aziende che andranno in difficoltà a causa di questa decisione governativa non potranno partecipare ai bandi e non si assumeranno altri rischi». Il decreto del Governo rende, inoltre, impraticabile la norma che il Consiglio regionale aveva varato proprio il giorno prima, prevedendo nella legge Omnibus approvata la possibilità per la Regione di acquistare crediti. «Abbiamo apprezzato molto la sensibilità del Consiglio, perché ha capito la gravità della situazione. Purtroppo, la disposizione governativa rende ora impraticabile quanto previsto in Fvg. Per questo auspichiamo che i vertici della Regione si attivino presso il Governo per manifestare tutto il disagio che il provvedimento ha creato tra imprenditori e cittadini», conclude Tilatti.

Crediti incagliati

Al 31 gennaio 2023, l’Ufficio studi di Confartigianato-Imprese Udine su dati Enea e Istat ha stimato 286 milioni di credito a rischio in Friuli Venezia Giulia legati a lavori Superbonus, di cui 155 milioni per interventi nei condomini (54%) e 131 milioni per edifici unifamiliari e appartamenti con impianti autonomi (46%). Quanto al riparto per provincia, 145 milioni in provincia di Udine, 82 milioni a Pordenone, 30 milioni a Trieste e 29 milioni a Gorizia. A fine gennaio erano 10mila le asseverazioni, cioè le pratiche aperte da privati, per cantieri del Superbonus in regione, dove non risulta concluso il 18,5% dei lavori. Per i condomini risulta non realizzato oltre un intervento su quattro; meno di un intervento in sospeso su 7 per edifici unifamiliari e unità immobiliari indipendenti.

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